domenica 17 agosto 2014

Anche quest’anno centomila alla Faradda. Anzi, di più…

Lo dico? Lo dico! Oltre centomila! Ma dove?
La Faradda è passata anche quest’anno. Stessi colori, stessa passione, stessi suoni di sempre. Per un sassarese il 14 agosto è il momento più importante dell’anno. Da un po’ di tempo, dal 2006, con un paio di buchi, ho preso l’abitudine di seguire la parte conclusiva in chiesa, a Santa Maria. Privilegi del cronista, ovvio (ho raccontato tutto su www.sardegnadies.it/discesa-dei-candelieri-2014, un lavoro immane). Intorno a me il solito nugolo di fotografi, cameramen e tanto altro. Oltre agli imboscati, quest’anno (finalmente) pochi. Vivere la Faradda in chiesa per un sassarese è il massimo. È l’ora più bella, perché più umana, più vera, più silenziosa. Già. Silenziosa, con l’organo ed i tamburi in lontananza. Lontano da quel pubblico di trogloditi che si incontra lungo il percorso, che sono lì solo per trincare e fare casino. Minoranza dirà qualcuno. Sarà, ma per me sono insopportabili. Come i passeggini con i bambini, che ti bloccano il passaggio, che sembra siano pronti ad attentare alle tue ginocchia (e a me ne è rimasto solo uno di ginocchio): cosa vedranno quei poveri piccoli da lì sotto me lo sono sempre chiesto.

domenica 20 luglio 2014

Quando mi piaceva il calcio /2

Dicevamo di Berlusconi. Primavera 1987. Il Milan è in difficoltà. L'allenatore Nils Liedholm, detto “Il Barone”, viene esonerato. La squadra rischia di non qualificarsi alla Coppa Uefa. Arriva Fabio Capello, che in quegli anni faceva la “spalla” a Sandro Piccinini come commentatore tv. Da Italia 7 a San Siro, quindi. Capello discettava sulle tattiche delle grandi squadre argentine ed uruguaiane e dei loro campionati. Ricordo bene il River Plate e il Boca, ma anche i favolosi derby tra il Nacional ed il Penarol di Montevideo. Capello, dalla mascella alla Braccio di Ferro, ancora senza occhialini, permise al Milan di andare in Coppa Uefa. Non ricordo con chi vinse lo spareggio, forse con la Roma. Non importa, non è questo il punto. Allora mi piaceva il Milan. Tramontata la grande Juve del Trap e di Platini, arrivato Maradona con il suo Napoli stellare, mi ero fissato con i rossoneri. Bene. In quell’estate arrivarono i primi due olandesi, Gullit, che Maurizio Mosca presentò come un formidabile colpitore di testa in elevazione («Ecco, guardate tutti quanto salta», disse Mosca in non ricordo quale trasmissione, forse “Forza Italia”, presentata da Roberta Termali, Fabio Fazio, Walter Zenga e Cristina Parodi, su Odeon Tv), e Van Basten, uno dei più grandi centravanti di tutti i tempi, protagonista di un fantastico campionato europeo per nazioni nel 1988, forse una delle edizioni più belle di un torneo ormai diventato più spettacolare e prestigioso di quello mondiale della Fifa (e prossimamente spiegherò perché). Il Berlusca, che era già tale, da presidente del Milan iniziò con le sue farneticazioni: le coppe europee non vanno bene perché le gare sono ad eliminazione andata e ritorno e noi se ci buttano fuori perdiamo un sacco di soldi, due stranieri sono pochi, facciamo anticipi, posticipi, turni infrasettimanali e altre castronerie. L’obiettivo? Chiaro, favorire le sue televisioni, che così potevano magari trasmettere le partite. E ovviamente basta con il monopolio Rai. Bene, quell’estate le reti Fininvest, in particolare Italia Uno, iniziò a trasmettere gli allenamenti del Milan… Gare surreali tra un Milan 1 e un Milan 2. E via discorrendo. L’allenatore Arrigo Sacchi, appena arrivato dal Parma, sembrava uno che sapeva il fatto suo. Il campionato alla fine lo vinse davvero, superando alle ultime giornate un Napoli che perse al San Paolo in una partita davvero “curiosa”. Prima ancora però, in autunno, il Milan fu estromesso dalla Coppa Uefa. Ricordo che giocò a Lecce, perché il Meazza era stato interdetto per una giornata di squalifica del campo, contro lo Sporting Gijòn. Vinse per 3 a 0, con un giovanissimo Paolo Maldini, che in quella partita giocò terzino destro e non sinistro per quello che a me sembrò un capriccio di Sacchi. Ma al turno successivo i rossoneri furono eliminati dall’Espanol, sconfitti al Sarrià di Barcellona per 2-0.

Quando mi piaceva il calcio /1

In questi giorni di pausa “autoforzata” (mi sono imposto una sorta di riposo: ne parlerò prossimamente in un altro post) sto a casa un po’ più del solito. Per chi tenta di fare il cronista di politica (cittadina, perché questa è la dimensione) il fatto che il Consiglio comunale ancora non lavori a pieno regime è sinonimo di vacanza. Si scrive d’altro, per fortuna, perché la politica non è solo comunicati della Giunta. Le dichiarazioni dei nostri bravi rappresentanti in Comune si raccolgono lo stesso. E si scrive. Ma anche si riflette.
Una settimana fa finiva il Mondiale di calcio. Una edizione, quella che si è svolta in Brasile, davvero brutta. Per chi come me, e siamo tanti, ha passato l’adolescenza con negli occhi il Mundiàl del 1982 assistere a partite come queste dello scorso giugno è stato a dir poco sconvolgente. Io, tra l’altro, posso confessare, e questo può costituire una sorpresa per chi mi conosce, di essere stato drogato di calcio in gioventù. Diciamo dal 1982 al 1986, dai 10 ai 15 anni, grossomodo, quattro anni fondamentali per la formazione di un uomo. Seguivo tutto quello che si poteva seguire. Proprio grazie a quella vittoria della Nazionale italiana in Spagna entrata nella storia arrivò, per me e per i miei coetanei, tutto il resto. Si partiva dalle figurine Panini (due album completati, tra cui quello del campionato 1982-83 che conservavo fino a qualche anno fa e chissà adesso dov’è, nascosto in qualche angolo in cantina o in campagna…), alle dirette televisive di tutte le partite possibili e immaginabili, alla lettura della Gazzetta dello Sport (meno il Corriere, nulla Tuttosport), a 90° Minuto (un rito ogni domenica), La Domenica Sportiva ed il Processo del Lunedì. E poi a scuola, ed ero alle Medie, era tutto un discutere di calcio. La mia era poi una sezione maschile. Non si parlava d’altro tra di noi. A dirla tutta ogni tanto faceva capolino qualche altro sport, due in particolare, il ciclismo (Saronni o Moser?) e l’atletica, mai quotidianamente. Per noi sassaresi esisteva anche la Torres, un po’ il Cagliari. Ma eravamo tutti juventini. Con l’arrivo di Michel Platini ecco la sublimazione totale della nostra passione. Perché quella Juve era anche la nazionale di Bearzot, un blocco di amici prima ancora che di calciatori. Si inseriva qualcuno ogni tanto, un Altobelli, un Collovati, ma basta. La Juve vinceva anche in Europa. Una coppa all’anno, la Coppa delle Coppe prima e poi quella dei Campioni, purtroppo “sporcata” dalla tragedia dell’Heysel. Quell’evento per me fu un momento di scoramento totale: non concepivo che per un gioco, seppure così coinvolgente, si potesse morire. Ma passò.

sabato 19 luglio 2014

Ho deciso: torno online...


Dopo alcuni mesi di pausa ho deciso di resuscitare questo blog personale. Non che mi sia mai fermato a scrivere. Tutt’altro. Ho anzi scritto di più, da marzo ad oggi, che non a gennaio e febbraio. Ho infatti fatto rinascere il mio giornale online, con un altro nome e senza la sezione sarda. Troppe delusioni da un lato (e parlo dei finanziamenti pubblici mai arrivati proprio a favore di quella porzione di sito tutta in limba, scritta secondo le regole della Lsc). E grande nostalgia dall’altro. Non c’è niente da fare: chi ha la scrittura nel sangue non riesce a fare a meno di mettere qualcosa nero su bianco. E io, nel mio piccolo, nel mio minuscolo angolino di mondo, sento proprio di avere acquisito negli enni qualcosa di morbosamente perverso. Una sorta di eccitazione che mi conquista quando metto qualcosa per iscritto. Chissà, magari sono queste le elucubrazioni di un folle. Preferisco non pensarlo. In ogni caso, dallo scorso mese di marzo, SARdies è tornato online, ma con un altro nome, www.sardegnadies.it.

martedì 25 febbraio 2014

Conto alla rovescia per il nuovo sindaco di Sassari. Ganau incompatibile, si voterà (forse...) il 25 maggio. Il nodo Primarie nel centrosinistra: quattro nomi nel Pd (ed uno a sinistra)


Niente dimissioni. Per Ganau il mandato da primo cittadino non si chiuderà in questo modo. Un’uscita prospettata da tanti (ed auspicata, dall'opposizione ovviamente), che però non conoscono le reali implicazioni che comportano le dimissioni. Ovvero l’azzeramento di Giunta e Consiglio comunale e l’arrivo di un commissario (non più prefettizio ma nominato dalla Giunta regionale). La soluzione alla situazione di impasse a Palazzo Ducale era già stata anticipata la settimana scorsa direttamente in Consiglio comunale.
 «Ci sono regole e leggi che governano la democrazia, che prevedono l’incompatibilità tra le cariche di sindaco e di consigliere regionale e che scattano in un determinato momento. È evidente. Deciderò quando mi arriverà questa comunicazione. Le dimissioni comportano altre conseguenze: lo scioglimento del Consiglio comunale e l’arrivo del commissario. Le dico di studiarsi la legge prima di parlare. Le dimissioni sono un atto volontario che non c’entrano nulla con l’incompatibilità», aveva detto Ganau in Consiglio comunale rispondendo a Giancarlo Carta che ne sollecitava le dimissioni. Parola più dirette, a quanto pare, erano state pronunciate qualche ora prima durante la seduta di Giunta. Con una specificazione molto importante: è meglio che si voti a maggio. Punto. Discorso chiuso a qualunque ipotesi di prolungamento della “consigliatura” fino a scadenza naturale, con il vicesindaco Gavino Zirattu a capo della Giunta in sostituzione dello stesso Ganau. D’accordo tutti gli assessori, unico assente, guardacaso, il solo Zirattu (impegnato nella Penisola). La parola definitiva la dirà insomma il sindaco stesso, recordman delle preferenze lo scorso 16 febbraio (più di 10mila, il più votato in Sardegna, in assoluto, non solo nel Pd). Potrebbe essere una dichiarazione a sgombrare il campo da alcune nubi che si stanno addensando su Palazzo Ducale. Il ragionamento è semplice. Non tutti vogliono che si voti a maggio (il 25 è il giorno utile, con le europee, tra l'altro in concomitanza con la Processione del Voto, la seconda festa cittadina, dopo i Candelieri e molto più sentita dai sassaresi della Cavalcata Sarda): se Ganau non si dimette c'è la possibilità di tirare la carriola ancora per un altro anno, fino alla scadenza naturale del 2015. Tutto è legato alla parola “incompatibilità”. Un sindaco è incompatibile con il ruolo di consigliere regionale (mentre è candidabile ed eleggibile). Ma quando Ganau diventerà incompatibile? Ed a quel punto cosa sceglierà? Diventare consigliere regionale? O rimanere sindaco? È quasi pacifico che lui stesso voglia andare a Cagliari. E qualche segnale c'è già, proprio a Palazzo. Il suo ufficio, raccontano, è già bello che ripulito: via le foto ed i ricordi personali, tranne una, con gli amati Candelieri. Ma tutto il resto non c'è già più.

sabato 22 febbraio 2014

Cossa (Riformatori): «In Sardegna abbiamo il Porceddum»

Michele Cossa
Cagliari - «Un Porceddum, che fa impallidire il Porcellum di Calderoli. La legge elettorale senza soglie di sbarramento porta in Consiglio regionale una maggioranza con ben 11 partiti diversi, di cui 5 con un solo consigliere regionale e 4 con due consiglieri. Risultato: per far posto ai partiti da prefisso telefonico che rappresentano solo se stessi, vengono lasciati fuori candidati della stessa maggioranza con migliaia di preferenze ed entrano dalla porta principale persone con poco più di 600 voti. E questo renderà il nuovo Consiglio regionale ingovernabile, sotto ricatto dei piccoli e piccolissimi che avranno un potere di interdizione nei confronti del presidente della Regione non indifferente». Lo sottolinea Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi, al temine della riunione con i candidati del collegio di Cagliari e il coordinamento provinciale di Cagliari. Nei prossimi giorni seguiranno altre riunioni nei territori, in particolare lunedì Sassari e mercoledì a Nuoro.

Il dopo Ganau a Palazzo Ducale: e se ritornasse Giacomo Spissu?

Giacomo Spissu
Ma davvero sono questi i nomi che si fanno per la successione a Ganau? Me lo hanno chiesto diversi amici, dopo aver letto il testo che ho messo online l’altro giorno nel mio blog, formalmente semiclandestino, perché mica l’ho mai pubblicizzato (eppure quell'articolo ha avuto ben 38 letture nei primi 4 minuti! Ed era quasi mezzanotte. Adesso ha superato le 2mila visualizzazioni). E, a dirla tutta - faccio un inciso - non so neanche se mantenerlo in vita, perché è un sito provvisorio, che si appoggia ad una piattaforma tutta gratuita. Dovrei preparare una cosa del tutto diversa, ricorrere ad un cms come wordpress o joomla (meglio il secondo del primo per un giornale online, ma non per un blog), lanciare il sito su facebook e… Insomma non ne ho voglia. Non tanto per la fatica fisica (ai bei tempi di Sardies mettevo online da solo anche 15 pezzi, recuperavo 4-5 notizie pesanti, sempre da solo, con tanto di galleria fotografica: il sacrificio insomma non mi spaventa) quanto per la più che certa successiva delusione. Soldi non ce ne sono e a Sassari gli imprenditori che li hanno per campagne pubblicitarie serie sono troppo in là con gli anni per capire che il web ha già vinto sul cartaceo. Un giornale online va veloce, arriva subito, è immediato, è molto più democratico perché è in grado di dare spazio a tutti ed è soprattutto più vicino alla realtà. E poi, alzi la mano chi ha visto un ventenne di oggi leggere un giornale stampato. Chi alza il ditino? Nessuno? E certo che è così. Le nuove generazioni sono legate a smartphone, ipad, iphone, netbook, facebook e twitter. Le notizie passano lì, punto e basta. Un giornale stampato, un quotidiano tradizionale, è legato alle generazioni over 50, che magari se lo comprano per sapere se qualche coetaneo è passato a miglior vita. Lo vedo tutti i giorni con i miei familiari: prima controllano le necrologie, poi, una volta sfogliato il resto del giornale, per informarsi veramente, dicono loro, si affidano alla tv, Rai e Videolina. Ma non è di questo che dovevo scrivere.

Cardin (PSd’Az): «Ganau non accetti gli incarichi in Regione. E si dimetta anche da sindaco»

Antonio Cardin
Sassari – Passate le elezioni, passate vittoria e delusione (a seconda dei punti di vista), a Palazzo Ducale si ritorna alla normalità. E alle critiche dell’opposizione nei confronti del sindaco Ganau, rinviato a giudizio venerdì con l’accusa (pare, perché agenzie di stampa, tv e giornali elencavano fattispecie di reato differenti) di abuso d’ufficio e tentata concussione. «Abbiamo sempre affermato in ogni occasione di essere garantisti e, per diverse volte in questa mia prima e unica legislatura, sono intervenuto come capogruppo del PSd’Az, per dare solidarietà umana e personale a chi, come il sindaco, è stato oggetto di avvisi di garanzia e rinvio a giudizio», attacca Antonio Cardin. «Le motivazioni di questo ennesimo rinvio a giudizio, relativo al PUC e alle autorizzazioni del centro commerciale Tanit, sono molto diverse dalle altre ma, nonostante ultimamente lo scrivente non sia stato trattato con altrettanto garbo ed eleganza, non posso esimermi dal fare alcune sentite considerazioni. Ben conoscendo la dirittura morale e la coerenza del sindaco Ganau, al quale va nuovamente tutta la mia solidarietà, sono certo, alla luce del rinvio a giudizio di ieri mattina per i reati di abusi d’ufficio, falso in atto pubblico e tentata concussione, che egli rinuncerà all’incarico di presidente del Consiglio Regionale se ancora qualcuno volesse proporglielo. Sono altresì certo che, appena ricevuta la nomina ufficiale, rifiuterà l’investitura da consigliere regionale per potersi difendere al meglio senza coinvolgere in questa vicenda l’immagine e il prestigio del nuovo Pd di Renzi. Credo persino inutile sottolineare che opportunità vorrebbe, alla luce delle precedenti esternazioni, si dimettesse anche dalla carica di sindaco, rendendo inutili le polemiche su dimissioni-incompatibilità sollevate in Consiglio comunale. Analogamente sono convinto che il sindaco Ganau, d’ora in poi, sarà vicino e al fianco dell’onorevole Francesca Barracciu, vittima della vile aggressione tutta interna da parte di una ristretta elite del Pd e costretta a fare un passo indietro in nome di “non si sa bene cosa” e indefinito problema morale. La stessa Francesca Barracciu che oggi, se non si vogliono fare i “famosi” due pesi e due misure, potrebbe costituirsi parte civile contro il segretario regionale del partito, pur essendo, egli senz’altro, estraneo e innocente nei confronti di queste gravissime accuse».

venerdì 21 febbraio 2014

Ganau rinviato a giudizio per il Puc. Il 25 giugno la prima udienza. «Riuscirò a provare la mia totale estraneità»

Sassari - Solo lunedì scorso parlavamo di Gianfranco Ganau recordman isolano (ben 10100 voti per lui) delle preferenze per il Pd alle elezioni del 16 febbraio. E ieri sembrava vicina addirittura l’elezione a presidente del Consiglio regionale (che si riunirà, forse, tra una ventina di giorni). Tutto troppo prematuro. Ci sono diversi passaggi previsti dalla legge, che non possono certo essere differiti. Stamattina la novità dal Tribunale di via Roma, che però con la politica degli ultimi giorni non c'entra nulla. Il gup del Tribunale di Sassari ha disposto il rinvio a giudizio del primo cittadino sassarese con l'accusa di abuso d'ufficio per il Puc, il nuovo Piano Urbanistico, approvato, nel primo passaggio in Consiglio comunale, nel 2008. Ganau è stato prosciolto invece dall'accusa di falso. Rinviati a giudizio anche l’allora vicesindaco ed assessore all’Urbanistica Valerio Meloni e l’attuale assessore alle Culture Dolores Lai, nel 2008 consigliere comunale, tutti del Pd. Prosciolti i consiglieri comunali (l'intera maggioranza di centrosinistra) che votarono a favore della pratica.

I Riformatori sfidano il centrosinistra: nessuno pensi di resuscitare le province

La Provincia di Sassari
Cagliari - «Ci attendiamo da questa maggioranza i fatti. A iniziare dai provvedimenti sul lavoro e sulle Province. Nessuno si sogni di resuscitare le Province, magari sotto mentite spoglie, ci aspettiamo che in Consiglio arrivi subito la legge che riforma gli enti locali». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.
«I Riformatori – prosegue Cossa – si confermano il partito sardo, senza legami con Roma, più forte. Abbiamo confermato i consensi e questo ci rafforza nell’impegno per riformare radicalmente la Sardegna e il sistema istituzionale. A iniziare dal riordino del sistema degli enti locali».

giovedì 20 febbraio 2014

Dopo la Regione tocca al Comune di Sassari: elezioni (quasi certe) a maggio. Chi sarà il successore di Ganau? Tutti i nomi per le (probabili) primarie di fine marzo

E adesso? Dopo le elezioni regionali è il momento delle elezioni comunali a Sassari? La risposta è sì. Ancora non si conosce la data, troppo prematuro. Né quello che precisamente adesso accadrà in Consiglio comunale. Giovedì pomeriggio è andata in scena una delle ultime sedute di questa legislatura, anzi, consigliatura, come dicono alcuni utilizzando un orrendo termine. In apertura spazio alle segnalazioni, dedicate, come prevedibile, alla posizione del sindaco, recordman della tornata elettorale del 16 febbraio con ben 10100 voti e prossimo a diventare presidente del Consiglio regionale. Il primo a chiedere apertamente le dimissioni di Ganau è stato Giancarlo Carta, Forza Italia, primo dei non eletti in Consiglio regionale. «È giusto che lei dia le dimissioni, perché lasciare al vicesindaco non sarebbe corretto. Zirattu non è stato nemmeno eletto», ha detto Carta. Ganau insomma dovrebbe anticipare il sopraggiungere dell’incompatibilità, che arriverà automaticamente con la comunicazione del risultato delle elezioni vincenti di domenica. «Ci sono regole e leggi che governano la democrazia – ha risposto Ganau –, che prevedono l’incompatibilità tra le cariche di sindaco e di consigliere regionale e che scattano in un determinato momento. È evidente. Deciderò io quando mi arriverà questa comunicazione. Le dimissioni comportano altre conseguenze: lo scioglimento del Consiglio comunale e l’arrivo del commissario. Le dico di studiarsi la legge prima di parlare. Le dimissioni sono un atto volontario che non c’entrano nulla con l’incompatibilità». «Quello di domenica per lei è un risultato grande e importante che mostra per intero la generosità della città nei confronti di chi l’ha amministrato», ha detto poco dopo Pierpaolo Panu, ribadendo la richiesta di dimissioni. Risposta fotocopia da parte di Ganau.

Michela Murgia? Tutto un bluff (in politica). I libri sono un'altra cosa

Stavolta ho seguito le elezioni regionali da spettatore. Da quando ho chiuso SARdies e aperto questo blog è stata però, sicuramente, la prima volta che il rimpianto ha fatto breccia nel mio cervello. Parlo di cervello e non di cuore perché la decisione di mettere fine all’esperienza di SARdies è stata guidata dalla logica. I sentimenti, quando i soldi non entrano nel conto corrente, è sempre meglio abbandonarli. Però un’analisi del voto posso farla. Anche perché ho seguito lo spoglio nella segreteria di un politico, un consigliere confermato con circa 4mila voti, il numero due nella lista del Pd. Parlo di Gavino Manca, lontanissimo da un irraggiungibile Gianfranco Ganau, che lunedì sera veleggiava verso le 10mila preferenze. Ma non è di Gavino Manca che voglio parlare. Del sindaco sì, ma in un altro post. Voglio scrivere due righe su Michela Murgia e sull’incredibile vittoria di Francesco Pigliaru.

martedì 18 febbraio 2014

Francesco Pigliaru nuovo presidente della Regione


Cagliari - Le operazioni di spoglio per l'elezione del presidente e del nuovo Consiglio regionale della Sardegna si sono concluse con Francesco Pigliaru in testa col 42,44 per cento davanti ad Ugo Cappellacci col 39,65 per cento. Il dato finale è stato comunicato dall'Ufficio Elettorale anche se mancano ancora otto sezioni sui 1828. In queste otto (ritenute, comunque, ininfluenti per il risultato) si è preso atto atto che non era possibile per problemi e contrasti sull'assegnazione dei voti chiudere le operazioni e i presidenti hanno quindi deciso di inviare tutta la documentazione ai Tribunali delle circoscrizioni.

sabato 15 febbraio 2014

Domenica si rinnova il nuovo Consiglio regionale. I sardi chiamati al voto sono 1.480.409

Cagliari - Domenica 16 febbraio si svolgeranno in Sardegna le elezioni del Presidente della Regione e dei componenti del 15/o Consiglio regionale e in base all'ultimo aggiornamento dei Comuni gli elettori sono saliti a 1.480.409 (+1125 rispetto precedente rilevamento), di cui 725.331 uomini e 755.078 donne.
I seggi apriranno alle 6,30 e, dopo le operazioni preliminari, si potrà votare fino alle 22 nelle 1836 sezioni, Si vota nella sola giornata di domenica e lo scrutinio avrà inizio lunedì mattina alle 7.  L'elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento di riconoscimento e con la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l'ha smarrita può richiederla all'ufficio elettorale del Comune di iscrizione nelle liste elettorali.

La Brigata Sassari parte per l’Afghanistan. Il saluto del Gremio dei Viandanti

La partenza dei Sassarini
Sassari. La Brigata "Sassari" parte sotto la protezione della Vergine del Buon Cammino. In questi giorni diverse le mimetiche che si sono potute notare nella chiesa di Sant’Agostino dove è custodito il miracoloso simulacro di Nostra Signora del Buon Cammino già insignita dal comandante della Brigata, il generale Manlio Scopigno, della croce commemorativa di "Strade Sicure". Alcuni militari soli, altri con moglie e figli, hanno pregato la Madonna, portato un fiore, affidato famiglia e lavoro. Gesti semplici e al contempo significativi. Prima di partire si salutano gli affetti più cari, ma questo incontro per ogni militare è particolarmente significativo: a Sant’Agostino, promossi dal Gremio dei Viandanti, vi saranno diversi momenti di preghiera per accompagnare la "Sassari".

venerdì 14 febbraio 2014

Paolo Ferrero a Sassari: «Appoggiamo Pigliaru perché vogliamo evitare alla Sardegna altri 5 anni di Cappellacci»

Sassari - «Appoggiamo Pigliaru perché vogliamo evitare alla Sardegna altri cinque anni di Cappellacci, che hanno messo a rischio il principale patrimonio dell’Isola, che è la bellezza. E non si può prendere in giro la gente con questa storia della zona franca». Parole di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, giovedì pomeriggio a Sassari per un incontro di sostegno ai candidati della lista Sinistra Sarda-Prc-Pdci. Istruzione, lavoro, sanità, risorse economiche maggiori dallo Stato italiano tra i temi richiamati nel suo intervento. In sala diversi candidati alle elezioni di domenica prossima, dal capolista Pietro Diaz al segretario di federazione Francesco Falchi (al fianco di Ferrero). «Insisto sulla zona franca perché bisogna essere chiari. Ti piace che se ti rompi una gamba non potrai andare all’ospedale? O che i bambini non possano frequentare gratuitamente la scuola o non garantire più l’assistenza domiciliare agli anziani? Con la zona franca tutto questo sarà a rischio. E se si fanno tante zone franche in Italia non si pagheranno tasse e lo stato sociale sarà solo un ricordo», ha insistito Ferrero su uno dei punti qualificanti delle proposte del centrodestra.

Cgil: «Tutte irrisolte le emergenze della provincia di Sassari degli ultimi 5 anni»

Il segretario Antonio Rudas
Sassari. Un netto cambio rispetto al passato e il rilancio di politiche serie, credibili e finalmente risolutive per il lavoro, lo sviluppo e lo stato sociale. È quanto chiede la Camera del Lavoro di Sassari attraverso il suo massimo rappresentante, il segretario generale provinciale della Cgil Antonio Rudas, in vista delle prossime consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio regionale e l'elezione del nuovo presidente della Regione.
Negli ultimi cinque anni, ricorda Rudas, tutti gli indicatori economici dell'isola sono stati negativi, primo tra tutti il dato sull'occupazione secondo cui si sono persi circa centomila posti di lavoro. Un momento di eccezionale crisi economica e finanziaria in tutta Europa si è aggiunto a una ormai cronica congiuntura del nord Sardegna, creata da anni di malgoverno e incoscienza politica che sembrano aver raggiunto l'apice nell'ultima legislatura. Il territorio della provincia di Sassari è diventato il simbolo di quest'incapacità. Le tante vertenze che si trascinavano da tempo e quelle che si sono aperte nell'ultimo quinquennio sono rimaste tragicamente irrisolte. Nessuna delle tante, troppe crisi ha trovato soluzione, anche e soprattutto a causa dell'immobilismo di una Regione che ha mostrato totale disinteresse per i lavoratori e i pensionati del nordovest dell'isola.

Aprirà entro l’anno il primo asilo aziendale della Asl sassarese. Consegnati i lavori

L'ingresso dell'Asilo aziendale
Sassari - La Palazzina I di Rizzeddu è pronta ad ospitare il primo Asilo Aziendale della Asl di Sassari. I lavori per il recupero dell’antico edificio, risalente ai primi del Novecento e che per oltre 80 anni era stato utilizzato come reparto maschile per i malati mentali dell'ex ospedale psichiatrico, si sono conclusi da qualche giorno e mercoledì mattina il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale, Marcello Giannico, ha effettuato un sopralluogo, accompagnato dal progettista e direttore dei lavori, l’architetto Domenico Canu, e dal responsabile unico del Procedimento, l’ingegnere Antonio Zara.


L’opera rientra nell’ambito di un progetto più ampio che ha visto il recupero di altri edifici storici del parco di Rizzeddu. La ristrutturazione della Palazzina I, la cui progettazione definitiva è stata elaborata dall’Ufficio Tecnico della Asl, è stata realizzata dall’Impresa Esposito Costruzioni sas vincitrice dell’appalto.

Terme di Casteldoria, dall'utilizzo delle acque termali in esubero nuove occasioni di lavoro

Il ponte che collega le Terme
Sassari – L’utilizzo delle acque termali in esubero a Casteldoria potrebbe dare concrete opportunità di lavoro a tanti imprenditori della zona. Eppure, nonostante l’area termale costituisca un valore aggiunto per tutta la valle bassa del Coghinas, nulla è stato ancora fatto per risolvere i gravi problemi economici e occupazionali che affliggono il territorio.

È questo il senso dell’interrogazione presentata nei giorni scorsi dal gruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio provinciale di Sassari in cui si chiede alla presidente della Provincia di Sassari e al presidente del Consiglio Provinciale di mettere all’ordine del giorno la questione dell’utilizzo delle acque termali di Casteldoria in esubero da parte degli imprenditori e dei Comuni della bassa valle del Coghinas.

domenica 9 febbraio 2014

La bandiera della Brigata Sassari parte per l'Afghanistan

Fertilia - Sabato pomeriggio un primo contingente di militari della Brigata Sassari è partito dall'aeroporto civile di Alghero a bordo di un vettore verso l’Afghanistan. In testa, il colonnello Nicola Piccolo, comandante del 152° reggimento fanteria "Sassari", e la gloriosa Bandiera di Guerra dell'unità, alla quale la Banda musicale della Brigata ed una compagnia in armi hanno reso gli onori militari.

Matteo Renzi a Sassari, gran pienone al Teatro Verdi. «Il voto alla Murgia è un voto dannoso»


Matteo Renzi al Teatro Verdi
Sassari - «Tra due settimane è programmato un incontro con i presidenti delle regioni del Pd. Sono sicuro che parteciperà anche Francesco Pigliaru». Matteo Renzi è un fiume in piena e in poco più di venti minuti galvanizza il popolo del Partito Democratico e trasmette fiducia e sicurezza. «I sondaggi, quelli buoni, e lo sono perché gli altri non li citano, ci dicono che siamo avanti. Non applaudite, perché i conti si faranno il 16 febbraio. Ma ci siamo», dice sabato mattina. La prima battuta è però tutta sportiva. «Ci avete battuti», ricorda, facendo riferimento alla Fiorentina sconfitta dal Cagliari. E pazienza se a Sassari si tifa Torres, ma i colori sono sempre rossoblù. È un “bravo!” che parte spontaneo appena Renzi arriva sul palcoscenico, chiamato da Silvio Lai. «È un po’ imbarazzante sentirsi dire bravo quando ancora non hai parlato… Potrei dire allora “Forza Fiorentina!”», dice. Dal pubblico qualcuno grida: «Forza Dinamooo!».

sabato 8 febbraio 2014

Francesco Pigliaru: «La Zona Franca integrale è un’oscenità»

Francesco Pigliaru
Sassari - La Giunta Cappellacci? È stata guidata dalla sciatteria. Francesco Pigliaru sabato mattina al Teatro Verdi, con il segretario del Pd Matteo Renzi a dargli man forte (e Pigliaru è stato un renziano della prima ora, doc insomma), è andato decisamente all’attacco del suo avversario più forte alle elezioni del 16 febbraio. «L’Unione Europea ci sta bloccando i finanziamenti del Fondo sociale europeo. Sulla sanità stiamo rischiando di perdere 200 milioni. Questo avviene mentre grazie alla sciatteria di Cappellacci i costi peggiorano. La situazione ci sta sfuggendo di mano», ha attaccato Pigliaru. Sui trasporti esiste la lettera di Cappellacci: «Caro governo state facendo la privatizzazione della Tirrenia? Andate avanti così, ha scritto. Cappellacci è sempre fuori dai tavoli dove si decidono le cose sulla Sardegna», ha proseguito Pigliaru. «Sulle aziende agricole la Giunta di centrodestra si dimentica del tavolo con la stessa sciatteria. Invece di combattere per avere le cifre per ettaro, rischiamo invece di perdere 160 milioni, che si aggiungono ai 35 in meno dal Fondo sociale europeo ed ai 200 milioni di euro in meno per la sanità. Dobbiamo cambiare. Abbiamo una settimana per decidere».
Ma ci sono anche lavoro e scuola. «Partiremo subito con un piano da 120 milioni di euro per l’edilizia scolastica. Le coperture economiche? Andremo dallo Stato e chiederemo i soldi della Vertenza entrate. La cosa giusta è affrontare l’emergenza lavoro per il futuro, anche con una riforma del sistema della formazione regionale. Michela Murgia solo avantieri ha detto qualcosa di concreto sull’istruzione. Ha però scopiazzato dalla Puglia. Allora il centrosinistra non è male, no?».

Ecco perché Matteo Renzi è un vero leader. Il segretario del Pd a Sassari

Matteo Renzi in piazza Castello
Superfluo ripeterlo ancora una volta. Matteo Renzi è un “mostro” della comunicazione. Nessuno lo batte e davvero le sue argomentazioni sono guidate da una logica politica alla Mazzarino, abruzzese, ma cardinale di Luigi XIV. Non scomodiamo l’altro cardinale di Francia, Richelieu, ricordato troppo cinico, anche grazie alle leggendarie raffigurazioni letterarie di Dumas padre e cinematografiche di Charlton Heston nelle ottime pellicole di Richard Lester (regista dei Beatles) negli anni ’70 (noi eravamo all’asilo, forse neanche, ma abbiamo recuperato più tardi grazie alla Rai). Ma torniamo a Renzi. Il sindaco di Firenze, da un paio di mesi anche segretario del Partito Democratico, è in grado di dominare la scena da solo. È in grado di parlare a braccio e sabato mattina, al Teatro Verdi di Sassari (grande errore non utilizzare il Teatro Comunale di Cappuccini, ma, si sa, il vero teatro cittadino è il Verdi, quello di Cappuccini è un tempio troppo freddo e poco amato), ha dato dimostrazione di essere un vero leader. Qualcuno dirà: tutta aria fritta, è solo un abile incantatore, in politica la comunicazione non conta, contano i contenuti. Grande errore di valutazione. In politica conta soprattutto la comunicazione. Da sempre (Lenin, Mussolini, Roosevelt, Kennedy, fino a Reagan, Mitterand, Kohl, Clinton, Obama, Blair e - occorre ammetterlo seppure a denti stretti… - Berlusconi). Poi i progetti. Infine i contenuti. Altrimenti non è politica, è amministrazione.

Elezioni regionali, un milione e mezzo i sardi che potranno votare

Domenica 16 febbraio, unica giornata di voto per eleggere in Sardegna il Presidente della Regione e i componenti del 15esimo Consiglio regionale, gli elettori saranno 1.479.286, di cui 754.490 donne e 724.796 uomini in base agli ultimi dati comunicati dai Comuni. Si ricorda che i seggi apriranno alle 6,30 e, dopo le operazioni preliminari, si potrà votare fino alle 22 nelle 1.836 sezioni, mentre lo scrutinio avrà inizio lunedì mattina alle 7,00. L'elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento di riconoscimento e con la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l'ha smarrita può richiederla all'ufficio elettorale del Comune di iscrizione nelle liste elettorali.

Carmen e Madama Butterfly per la prossima stagione lirica

Sassari - Quattro forti figure femminili saranno il “fil rouge” delle opere in programma nella settantunesima stagione lirica dell’Ente Concerti “Marialisa de Carolis”. Le passioni, gli amori, le angosce e i drammi interiori condurranno lo spettatore in un viaggio alla scoperta dell’universo femminile (e di quello maschile come specchio rovesciato) che i grandi compositori hanno descritto nei loro capolavori. Un itinerario a cavallo tra l’Ottocento e il primissimo Novecento, da percorrere attraverso Carmen (1875), Madama Butterfly (1904) e due assolute novità per Sassari: Salome (1905) di Richard Strauss e Adriana Lecouvreur (1902) di Francesco Cilea. Sono questi i titoli delle opere che, tra ottobre e dicembre, andranno in scena al Teatro Comunale di Sassari. A completare l’offerta della settantunesima stagione lirica sarà il concerto conclusivo con l’esecuzione della Sinfonia n. 9 di Beethoven, diretta da un astro nascente della nuova generazione di direttori italiani, Andrea Battistoni.

La Brigata Sassari parte per l’Afghanistan

Sabato pomeriggio, a partire dalle 15, numerosi militari della Brigata "Sassari" saranno all'aeroporto civile di Alghero per imbarcarsi  su un vettore aereo diretto in Afghanistan, con orario di partenza stimato per le 18. In testa, il colonnello Nicola Piccolo (comandante del 152° reggimento fanteria "Sassari") e la gloriosa Bandiera di Guerra dell'unità, alla quale la Banda musicale della Brigata ed una compagnia in armi renderà gli onori militari.

Sabato mattina a Sassari Matteo Renzi

Sabato 8 febbraio alle 11,30 al Teatro Verdi di Sassari il segretario del Pd Matteo Renzi incontrerà elettori e simpatizzanti per sostenere la candidatura a presidente della Regione di Francesco Pigliaru, proposto dalla coalizione di centrosinistra. Renzi arriverà intorno alle 11,15 all’aeroporto di Alghero e si sposterà subito a Sassari, accompagnato dal coordinatore della segreteria Luca Lotti e dai referenti “renziani” doc del territorio. Al Teatro Verdi sarà accolto dai vertici regionali del Partito Democratico.

giovedì 6 febbraio 2014

Alberto Cossu nuovo presidente della Confcommercio Nord Sardegna

Alberto Cossu
Sassari - Alberto Cossu è stato eletto all’unanimità dal Consiglio Direttivo interprovinciale, riunitosi martedì a Sassari, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia - Nord Sardegna. Nel corso della riunione, Alberto Cossu, già vicepresidente vicario dell’organizzazione, nel sottolineare ai colleghi dirigenti il profondo disagio del tessuto produttivo, auspica una maggiore integrazione tra tutti gli attori economici e istituzionali al fine di evitare il declino economico e ripristinare un clima più positivo e di maggior fiducia nel futuro.

Cossu succede a Gavino Sini, che ha lasciato l’incarico ai primi di gennaio per candidarsi al Consiglio regionale sardo.

mercoledì 5 febbraio 2014

Massimo Ranieri, grande successo a Porto Torres

Porto Torres - Spopolano su facebook immagini e video dello spettacolo di Massimo Ranieri, “Canto perché non so nuotare…da 500 repliche”, che si è svolto domenica scorsa al Palasport. In due giorni sono stati più di undicimila gli utenti che hanno visualizzato foto ed esibizioni dell’artista napoletano a Porto Torres, pubblicate nella pagina degli eventi di sport e spettacolo “Natale a Porto Torres”, attivata due mesi fa dall’amministrazione comunale. L’effetto creato dalla pubblicazione del materiale è stato davvero “social”: sono stati più di 4800 i contatti registrati per gli album fotografici e più di 6300 gli utenti che hanno visualizzato i video della serata-evento, con centinaia di condivisioni da parte degli stessi iscritti di Facebook che hanno contribuito a “disseminare” il portale. “Canto perché non so nuotare” è stato un successo di pubblico non solo dal vivo (1700 persone entusiaste per Massimo Ranieri hanno riempito il Palasport), ma anche sul web.

La Brigata Sassari da Papa Francesco

Il Papa con il generale Scopigno
Roma - «Saluto la Brigata Sassari». Con queste parole, pronunciate in piazza San Pietro in occasione dell’udienza generale svoltasi alla presenza del ministro della Difesa, Mario Mauro, e del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Claudio Graziano, Papa Francesco ha salutato i militari della Brigata “Sassari” in partenza per una nuova missione in Afghanistan.

Sarà infatti la Brigata “Sassari”, agli ordini del generale Manlio Scopigno, ad assumere a febbraio il comando delle operazioni militari nella regione occidentale dell’Afghanistan ove, per circa sei mesi, sarà chiamata a gestire la fase finale della transizione, processo durante il quale il contingente italiano ed i suoi alleati, contestualmente alla crescita delle istituzioni afghane e delle loro forze di sicurezza, svolgerà un ruolo di supporto e di assistenza.

A salutare il passaggio di Papa Francesco in piazza San Pietro c’era anche la Banda musicale della Brigata che, oltre all’ “Inno di Mameli”, ha intonato “Dimonios”, il celebre inno della “Sassari”.

Al termine dell’udienza, coordinata dal cappellano militare padre Mariano Asunis, dall’Ordinariato Militare per l’Italia e dalla Prefettura della Casa Pontificia, il Papa ha incontrato i familiari del mare-sciallo ordinario Roberto Selloni, il sottufficiale del 152° reggimento fanteria “Sassari” deceduto il 16 settembre scorso nella Repubblica Ceca, dove era in corso l'esercitazione NATO “Ramstein Rover 2013”.

martedì 4 febbraio 2014

Commissione elettorale, l’opposizione presenta un esposto in Procura

Stavolta si è andati direttamente in Procura. È stato depositato lunedì dagli esponenti della minoranza a Palazzo Ducale un esposto sulle irregolarità riscontrate nella nomina degli scrutatori da parte della Commissione elettorale del Comune. Antonello Desole, Giovanni Fadda, Manuel Alivesi e Gigi Pisanu, anche a nome degli altri consiglieri dell’opposizione (tra cui PSd’Az e Udc), hanno spiegato al procuratore capo Roberto Saieva che i criteri seguiti dalla Commissione in occasione dell’ultima riunione non erano legittimi. In particolare non si può fare ricorso al sorteggio degli scrutatori. «La legge 270 del 21 dicembre 2005 stabilisce che la nomina degli scrutatori avvenga per chiamata diretta nominativa, e per prassi, al fine di garantire tutte le forze politiche, secondo criteri preventivamente concordati tra i consiglieri comunali». Il Consiglio comunale aveva infatti previsto una spartizione di 548 posti da scrutatore: ogni consigliere poteva indicare 11 nominativi, 4 ogni assessore, con 68 in capo al sindaco (Ganau li aveva però messi a disposizione degli uffici).

lunedì 3 febbraio 2014

Il Tar condanna la Banca d’Italia a fare i controlli su due banche socie

Con una innovativa ordinanza la III sezione del Tar Lazio (Pres. Franco Bianchi, Rel. Maria Grazia Vivarelli) ha accolto un ricorso presentato dal Codacons disponendo nuovi accertamenti su due istituti di credito per i quali le ispezioni compiute da Banca d’Italia sono risultate inesistenti.

La vicenda nasce dal ricorso presentato al Tar attraverso il Codacons dal noto imprenditore edile del cagliaritano, Andrea Exiana, il quale nel 2006 otteneva dal Banco di Sardegna e da Meliorbanca un mutuo per l'importo di 9.500.000 euro al fine di ristrutturare un immobile a Cagliari, dando a garanzia il medesimo immobile.

A causa del comportamento delle due banche, che in sfregio del contratto di mutuo e dell’art. 38 del TUB non provvedevano a ridurre l’ipoteca dell’immobile, ma anzi imponevano nuovi e più gravosi oneri sulla proroga del mutuo (quali canalizzare gli importi sul conto corrente di Meliorbanca o, secondo la denuncia dello stesso imprenditore, vendere appartamenti a persone di fiducia del Banco di Sardegna) la società di Andrea Exiana entrò in crisi e fallì.

I 41bis al carcere di Bancali

Alghero - Visita, domenica, del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri al carcere di Alghero. Una struttura considerata “modello”, ha detto la rappresentante del Governo Letta, per «quella che viene definita la media detenzione». Si è così concluso il tour nell’Isola di questi giorni del ministro, che venerdì era a Sassari in Prefettura ed alla presentazione di un libro sul fenomeno immigrazione scritto dal senatore Luigi Manconi.

Domenica, in occasione della visita al carcere algherese, la Cancellieri ha anche detto due parole sui 41bis che arriveranno nei prossimi mesi. «La particolarità della regione è che ci sono più posti di quanti siano i detenuti sardi. Sono situazioni che seguiremo con attenzione in modo che non si creino situazioni di disagio per la popolazione».

domenica 2 febbraio 2014

«Soru è a corto di proposte politiche». Romina Congera (Gentes) replica all’ex presidente della Regione

«Dispiace vedere che l’onorevole Soru a corto di proposte politiche si rifugi nella campagna del “non voto” a Michela Murgia ritenendolo una preferenza data a Cappellacci. Evidentemente a Renato Soru non basta che il suo partito abbia cercato di limitare l’accesso al Consiglio regionale con una legge elettorale vergognosa e causa di regalie tecniche per non raccogliere le firme, ma dimentica due cose fondamentali. La prima è che mai nessun voto è stato sprecato quanto quel 42 per cento che gli diede la fiducia nel 2009 salvo poi prendere atto che è stato tra i consiglieri più assenti. La seconda è che le attenzioni a Cappellacci le sta costruendo il suo segretario nazionale nelle intese di potere con Berlusconi».

Renato Soru: «Michela Murgia è il migliore alleato di Cappellacci»

Renato Soru
Sassari - «La destra ha un alleato e si chiama Michela Murgia». Parole di Renato Soru, che sabato mattina è intervenuto all’incontro-dibattito promosso dal Pd al Salone del Comando dei Vigili Urbani in via Carlo Felice a Sassari. Moderato da Alessandra Giudici, presidente della Provincia, al convegno sono intervenuti il segretario regionale Silvio Lai, Mario Oppes, del Forum Sanità, e l’ex presidente della Regione Soru. Tema “Parliamo di sanità”.

sabato 1 febbraio 2014

Intitolato a Maria Carta il parco di via Venezia

Sassari - Il parco di via Venezia è stato intitolato alla cantante Maria Carta, grande interprete della musica sarda nel mondo. Sabato mattina durante una cerimonia è stata scoperta la targa sistemata all’ingresso. Alla cerimonia sono intervenuti il vicesindaco, Gavino Zirattu, il presidente della Fondazione "Maria Carta", Leonardo Marras, Rita Nonnis, dell'associazione Donne in Carrelas, ed il coro della Scuola Media n.3 "Pasquale Tola" dedicato alla cantante sarda.
La proposta di intitolare il parco cittadino ad una delle artiste più amate del panorama isolano ma non solo, è arrivata dalla Fondazione “Maria Carta”, l’ente nato nel 2002 per iniziativa della famiglia dell’artista e del Comune di Siligo con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la musica e la cultura della Sardegna.

giovedì 30 gennaio 2014

Mauro Pili ha presentato a Sassari la sua candidatura ed i nomi nelle liste per elezioni regionali del 16 febbraio

Mauro Pili in piazza Castello
Il camper di Mauro Pili è giunto mercoledì mattina intorno alle 11 in piazza Castello. Un breve saluto ad amici e sostenitori e poi il candidato presidente della Coalizione del popolo sardo ha riscaldato gli animi dei presenti intirizziti dal freddo. Come un fiume in piena Pili ha illustrato le prevaricazioni perpetrate – è la sua tesi, ovviamente – contro i sardi e la Sardegna da poteri forti quali Eni, Alitalia e Tirrenia, con la complicità dei governi nazionali e regionali di sinistra e di destra.
Quella di piazza Castello è una scelta non casuale, ha spiegato Pili: da un lato il Banco di Sardegna, simbolo di un’Isola svenduta alle regioni del Nord, e utilizza di fatto i nostri danari per investimenti al di fuori dell’Isola. Dall’altro lato la caserma della Brigata Sassari, rappresentazione del miglior valore e del riscatto della nostra terra. L’ex presidente della Regione (lo è stato nel 1999 e tra il 2001 ed il 2003) ha elencato i punti programmatici da mettere in atto nei primi 100 giorni di governo. Tra questi, sbloccare subito i cantieri di lavoro per migliorare le infrastrutture e creare occupazione, sciogliere i nodi della burocrazia che bloccano o rallentano lo sviluppo, sbloccare 100 milioni di euro da distribuire alle compagnie aeree e navali in rapporto al numero di passeggeri effettivamente trasportati in Sardegna, eliminare il divario che intercorre tra l’Isola e le altre regioni italiane grazie al progetto denominato Paris (Piano attuativo di riequilibrio insulare della Sardegna). Se tutto questo non riuscirà ad essere fatto - ha sottolineato il deputato, eletto lo scorso anno come capolista del Pdl – presidente, Giunta e consiglieri regionali non percepiranno un centesimo.

La Commissione elettorale comunale è pienamente legittimata a lavorare

Sulla polemica relativa alla decisioni della Commissione elettorale sulla designazione degli scrutatori per le prossime elezioni regionali intervengono i consiglieri di maggioranza Antonio Cossu ed Esmeralda Ughi per alcune precisazioni.

http://ilsassaresequadernidisardies.blogspot.it/2014/01/commissione-elettorale-muro-contro-muro.html

La Commissione elettorale è legittimata a lavorare nella attuale composizione: lo ha confermato il Segretario generale del Comune (sulla base di normative, sentenze e circolari del Ministero dell'Interno) in apertura della seduta pubblica di venerdì scorso. Si tratta di un organismo di natura elettiva che “fotografa” gli equilibri politici al momento della sua costituzione e non è previsto che possa essere modificato successivamente se non attraverso un rinnovamento totale. Nel caso in questione peraltro questi equilibri sono stati garantiti dal punto di vista sostanziale: il consigliere Piero Frau, pur non avendo fatto un passaggio formale in minoranza, politicamente non è più considerato un membro della maggioranza né lui stesso probabilmente si considera tale a giudicare dai suoi comportamenti e dalle sue manifestazioni di voto in sede di lavori di commissione e consiliare. Ma questo, lo ribadiamo, è una questione squisitamente politica: infatti vogliamo ribadire che dal punto di vista formale la Commissione elettorale aveva tutti i requisiti per prendere le sue decisioni. Ci chiediamo perché il problema non sia stato sollevato quando la Commissione elettorale ha ricevuto anche dai gruppi di minoranza le proposte di candidatura per la composizione dei seggi. Vogliamo anche precisare che sino al momento in cui sono stati rispettati gli accordi precedentemente presi tali proposte di candidatura sono state regolarmente trasmesse agli uffici.

mercoledì 29 gennaio 2014

E per i giornalisti arriva l’aggiornamento professionale obbligatorio. Sì, in Italia esiste l’Ordine. Ma solo in Italia

Assemblea dell'Assostampa
Parliamo di noi? E facciamolo. Mi riferisco ai giornalisti precari, la massa degli iscritti all’Ordine, appunto, dei Giornalisti. Ah, perché esiste l’Ordine dei Giornalisti? Ebbene sì, in Italia, e solo in Italia (regalo del Duce, ereditato dalla Repubblica fondata sull’antifascismo: fu il ministro Guido Gonella - che non era nemmeno giornalista ma docente universitario di Filosofia del diritto - addirittura nel 1963, a dare all’Ordine la veste attuale e ne divenne il primo presidente) esiste. Ne parlavo a fine novembre in una bella casetta immersa nel verde in un comune a 30 km da Londra con la ragazza di un mio amico che vive nel Regno Unito, sassarese emigrato da quelle parti con laurea in chimica e dottorato. Lei mi chiedeva come andava il lavoro e io le stavo rispondendo che non andava per niente bene. Anzi, andava decisamente male. Tanto che un paio di settimane più tardi ho deciso di mettere fine alla mia esperienza di editore-giornalista sul web. SARdies, ho poi scoperto, non è però stata una testata che non ha lasciato nessuna traccia. Tutto l’opposto. A parte le decine, che poi sono salite a centinaia, attestazioni di stima e rammarico per la chiusura, c’erano i dati di Google Analytics. Numeri chiari e precisi. Che hanno anche portato a qualcosa che mi ha lasciato senza parole: il giorno di Natale, a giornale ormai “ucciso”, sono state registrate 3mila visualizzazioni. Cosa è stato letto? Chi è entrato? E perché? Grossomodo meno della metà di quanto diceva il contatore in un giorno normale. Parlo di visualizzazioni e non di utenti unici, che sono altro: lì i numeri sono ovviamente più bassi, seppure molto significativi (sempre migliaia sono sempre stati). Ma ritorniamo a Londra.

Commissione elettorale, a Palazzo Ducale muro contro muro tra maggioranza ed opposizione. Antonio Cardin (PSd’Az): «Ganau si è autosospeso da sindaco? Si autosospenda anche la retribuzione»

Antonio Cardin e Antonello Desole
Sassari - La richiesta ufficiale è arrivata in apertura di seduta. «Chiediamo che l’Amministrazione comunale ed il presidente del Consiglio comunale, agendo in autotutela, dichiarino l’invalidità per illegittimità derivata di tutti gli atti adottati dalla Commissione elettorale successivamente al venir in essere della causa di incompatibilità del consigliere Antonio Cossu». Parole pronunciate dal capogruppo del Pdl (a Palazzo Ducale esiste ancora) Antonello Desole (tra l’altro, candidato al Consiglio regionale nella lista di Unidos, con Mauro Pili presidente) martedì pomeriggio. Immediata la risposta del presidente dell’Assemblea Luciano Chessa: «Mi riservo di chiedere agli uffici se questa incompatibilità c’è davvero».
Poco prima erano stati i rappresentanti della minoranza a Palazzo Ducale a spiegare i motivi della protesta. Il caso era stato sollevato nei giorni scorsi da Piero Frau, che aveva fatto notare che alla seduta della Commissione elettorale stava partecipando il sindaco Ganau, che si era autosospeso dalle funzioni di primo cittadino perché candidato al Consiglio regionale. In realtà la situazione è molto più ingarbugliata. In seno alla Commissione elettorale in questo momento non c’è un rappresentante ufficiale della minoranza consiliare. Antonio Cossu ha da poco aderito al centrosinistra (tanto che adesso il suo scranno in Consiglio è vicino a quello di Rotella ed al vecchio posto c’è Isidoro Aiello); gli altri componenti sono Esmeralda Ughi e lo stesso Frau, che in realtà è passato all’opposizione da un po’ di tempo. Ma della minoranza ufficiale non siede nessuno. L’altro giorno la Commissione si è riunita ed ha estratto i nomi degli scrutatori che saranno impiegati nella prossima tornata elettorale del 16 febbraio. A presiedere c’era l’assessore anziano Michele Poddighe e non il sindaco. Tutto risolto? Macché.

martedì 28 gennaio 2014

Elezioni regionali 2014: chi vincerà? Testa a testa tra Cappellacci e Pigliaru. Murgia poco sopra il 10 per cento, Pili assente

Ugo Cappellacci
Sassari - Manca ancora Mauro Pili, ma intanto a Sassari sono arrivati per la campagna elettorale i primi tre candidati presidenti, nell’ordine di presentazione ai loro sostenitori, Francesco Pigliaru, Ugo Cappellacci e Michela Murgia. Del primo abbiamo già parlato: uomo ancora troppo impacciato, parole però chiare, come il programma. Dieci giorni fa, a parte l’introduzione di Manlio Brigaglia, che a tanti non è proprio piaciuta (e noi siamo tra quelli: ricordare che Pigliaru ha studiato all’Azuni è stato semplicemente fuori luogo ed inutile), il candidato presidente per il centrosinistra ha convinto il pubblico presente. Sforzo in realtà superfluo, perché l’opera di convincimento deve raggiungere qualche risultato fuori dal cerchio ristretto degli elettori di Pd ed alleati. Pochi infatti erano i giovani; tante, troppe, le facce conosciute. Insomma il centrosinistra se la è suonata e cantata in casa.


Francesco Pigliaru
Discorso diverso per Ugo Cappellacci. Ma chi l’ha detto che il presidente della Regione non sa comunicare? Negli anni lo abbiamo seguito sotto il profilo della professione giornalistica. Dobbiamo ammettere che l’uomo parla bene, comunica concetti, trasmette serenità. Mai una parola gridata, anzi, sempre educato. Solo qualche replica netta agli avversari politici. Questo però ci sta. Prende ordine da Arcore? Poteva essere all’inizio, almeno sul piano della comunicazione. Adesso non sembra. Che poi gli obiettivi prefissati non siano stati raggiunti è un altro discorso. Sabato scorso, di mattina, il Teatro Verdi lo ha accolto a spazi gremiti o quasi. Sempre il Teatro Verdi, facciamo notare: è il teatro di Sassari, inutile ripeterlo. Il Teatro Comunale di Cappuccini, ben più grande, è altra cosa: non è percepito dai sassaresi come un qualcosa di loro, è un luogo lontano seppure geograficamente al centro della città (grossomodo…). Perché insistiamo su questo aspetto? Perché il numero degli spettatori al Verdi conta, eccome.

domenica 26 gennaio 2014

Di Pietro diventa barista per la Sardegna. «Fidati!». Ma è uno spot elettorale dell’Idv

Tonino Di Pietro
Sassari - Stavolta mi lancio: Di Pietro ci è sempre stato simpatico. Non tanto per la sua opera di magistrato: tra il 1992 ed il 1994, ricordiamocelo, insieme ai colleghi della Procura di Milano, il capo Borrelli, il vice D'Ambrosio, Davigo, Colombo, Greco, la Boccassini, Ielo e altri di cui adesso non ricordo il nome (forse c’era anche Tiziana Parenti, detta “Titti la rossa”, poi passata armi e bagagli a Montecitorio col Berlusca, salvo poi mollarlo ai tempi dei governi D’Alema o Amato tra il 1999 ed il 2001), diede il colpo di grazia con "Manipulite" a quella che impropriamente veniva definita la Prima Repubblica. A casa Craxi, Forlani, Pillitteri, la Dc, il Psi, il Psdi, il Pli ed il Pri, toccando anche, seppure “di striscio” il Pci-Pds, insomma tutti i protagonisti di quasi 50 anni di vita repubblicana. Al loro posto arrivarono, orrore! (chiaramente a seconda dei punti di vista...), Bossi, ancora senza “Trota”, ma con Miglio, Paglierini e la Pivetti, i fascisti-postfascisti Fini, Gasparri detto “Er Batrace”, Maceratini, Tatarella e via discorrendo. E lui, il Cavaliere per eccellenza, Silvio.

sabato 25 gennaio 2014

"Impare": la Brigata Sassari parte per l’Afghanistan. Martedì a Olbia il saluto del ministro della Difesa e dei vertici dell’Esercito

Olbia - Martedì 28 gennaio, alla presenza del ministro della Difesa Mario Mauro, del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Claudio Graziano, e del comandante del 2° Comando delle Forze di Difesa, il generale Vincenzo Lops, la Brigata “Sassari” celebrerà la “Festa di Corpo e delle Bandiere di Guerra dei Reggimenti storici (151° e 152°)”.

Indetta nel 96° anniversario della “Battaglia dei Tre Monti”, importante vittoria delle Armi italiane che segnò la ripresa operativa e morale dell’Esercito Italiano dopo le infauste giornate di Caporetto, la manifestazione sarà anche l’occasione per salutare i militari della Brigata “Sassari” che, agli ordini del generale Manlio Scopigno, partiranno a febbraio per una nuova missione ISAF (International Security Assistance Force) in Afghanistan.

venerdì 24 gennaio 2014

Programma Poic: come accedere al finanziamento

Sassari - Dal prossimo mese di febbraio sarà possibile presentare le domande per accedere ai finanziamenti messi a disposizione del Comune di Sassari, nell'ambito del programma POIC.
Gli aspetti tecnici del Programma per l'Occupazione e l’Imprenditorialità Comunale sono stati illustrati giovedì pomeriggio al Tavolo delle Attività produttive, riunito nella sala Conferenze del Palazzo Infermeria San Pietro. Dopo l'introduzione da parte degli assessori comunali Nicola Sanna (Programmazione) e Gianni Carbini (Attività produttive) il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, in qualità di Presidente del CAL - il Consiglio delle Autonomie Locali sta promuovendo sul tema incontri informativi in tutta l'isola - ha illustrato le opportunità che il POIC offre a tutti quei cittadini che intendono aprire una nuova impresa in centro storico. Si tratta di 2 milioni di euro assegnati al Comune di Sassari, provenienti dal Fondo sociale Europeo, a favore di imprese in fase di costituzione ma anche di imprese già avviate, con particolare priorità alle donne o ai giovani al di sotto dei 40 anni di età.

martedì 21 gennaio 2014

A San Donato nasce una scuola calcio. Sarà rivolta ai bambini del quartiere

La presentazione della Scuola Calcio
Sassari - È l'unico quartiere della città privo di impianti sportivi. La conformazione e le caratteristiche architettoniche e geografiche del centro storico cittadino hanno da sempre limitato la realizzazione di una struttura polifunzionale dove svolgere attività sportive. Nasce da qui l'esigenza dell'Amministrazione comunale di individuare e allestire uno spazio dove i bambini e le bambine del quartiere, ma anche i ragazzi e le ragazze del rione possano ritrovarsi insieme per praticare una delle discipline sportive più amate e seguite dai giovani: il calcio.
Grazie ad un accordo tra il Comune, l' A.S.C. Fulgor Sassari e il primo circolo didattico nasce la prima Scuola Calcio nel quartiere di San Donato.
La palestra della scuola diventa uno spazio aperto ai bambini e ai giovani del centro storico che potranno seguire gratuitamente le attività della scuola calcio seguiti da tecnici e preparatori atletici del calibro di Marco Sanna, Gianfranco Palmisano e Mario Pompili che hanno scelto di contribuire ad un progetto ambizioso, quanto necessario per un quartiere, sì in sofferenza, ma da tempo grande esempio di integrazione sociale e multiculturale.

domenica 19 gennaio 2014

Francesco Pigliaru al Teatro Verdi di Sassari: il centrosinistra avrà il suo presidente?

Francesco Pigliaru vincerà le elezioni regionali del prossimo 16 febbraio? A giudicare da come è stato accolto il suo intervento sul palcoscenico del Teatro Verdi è davvero difficile dirlo. Sabato sera la casa dello spettacolo sassarese (il Teatro Comunale di Cappuccini è ancora una fredda seppure più grande appendice) per una volta è tornata al centro delle attenzioni della città. Per la politica, anzi, per il futuro della Sardegna. In realtà si è lì ritrovata una grossa fetta del centrosinistra cittadino. Persone mature, amministratori di lungo corso, pochi giovani. Certo,  il teatro era gremito. Ma mancava l’entusiasmo. E Francesco Pigliaru non è uomo che attira l’attenzione delle folle. Può indubbiamente migliorare. Anche se va detto che in appena 20 giorni non si può fare molto. Soprattutto considerando che gli avversari sono agguerriti, motivati ed anche parecchio esperti. Anche Michela Murgia non è sottovalutare, se è vero che i sondaggi la vedono di poco sopra il 10 per cento. Poco presente invece Mauro Pili, intorno ad uno striminzito e deludente 5 per cento (Unidos non entrerebbe così in Consiglio regionale). Cappellacci veleggia intorno al 40, come lo stesso Pigliaru. Gli altri candidati non sono pervenuti. Partita insomma tutta da giocare per il centrosinistra, che solo a fine dicembre sembrava finito.
Pigliaru è entrato al Verdi dall’ingresso principale della sala. Una lunga camminata, fino al palcoscenico, dove ad attenderlo c’erano Giuseppina Sanna, assessora alla Cultura di Ozieri e già candidata al Consiglio regionale nel 2009, e l’onnipresente Manlio Brigaglia. Sua l’introduzione del candidato presidente del centrosinistra, con il solito e davvero consunto ricordo degli anni azuniani. Un rituale ormai stancante questo del professor Brigaglia. E diciamola tutta (parla un “azuniano”): il mondo non si esaurisce dentro il Liceo Azuni! Tanto che l’essere stato un “secchione” a scuola non significa diventare maturi per le sfide della vita. Considerazioni che in parecchi hanno fatto sabato sera, irritati per l’ennesima esaltazione della superiorità del Liceo Azuni. A sentire l’ex assessore della Giunta Soru i leaders del centrosinistra a Sassari e non solo. In prima fila in platea, al posto d’onore, Enrico Piras (Upc) e Tore Piana (Centro Democratico). Ma ci sono anche gli altri, a controbilanciare la curiosa distribuzione nelle poltroncine: da Silvio Lai a Gianfranco Ganau, da Alessandra Giudici a Gavino Manca, da Luigi Lotto a Giovanna Sanna, fino a Roberto Capelli, Gavino Sale e, qualche fila dietro, Renato Soru, che poi, all’uscita dal Teatro, rimarrà solo soletto per parecchi minuti.

Mercoledì 22 gennaio Sassari senz’acqua

Ci risiamo. Dopo un breve periodo di pausa Abbanoa riprende a tormentare i sassaresi con le sospensioni dell’erogazione dell’acqua. Stavolta in realtà è l’Enas, l’ente che gestisce gli invasi idrici di tutta l’Isola, a provocare l’ennesimo disservizio. Ma, a cascata, rimane Abbanoa l’ultimo anello della catena. Tanto che il gestore del servizio integrato continua ad applicare chiusure anticipate dei principali serbatoi cittadini. E meno male che piove.
Mercoledì 22 gennaio dalle 7 alle 15 l'Enas fermerà l'acquedotto che approvvigiona i potabilizzatori di Truncu Reale e Castelsardo. Di conseguenza sarà limitato il servizio idrico a Sassari nella zona di Monte Oro, centro storico antico, Porcellana (zona ospedali), Monte basso, Latte Dolce, Sant'Orsola sud, Li Punti, Caniga, zona industriale e nell'agro (La Corte, Palmadula, Biancareddu, Argentiera, Campanedda, Tottubella), a Castelsardo, Porto Torres, Stintino, Sorso e Sennori.
Proseguono le chiusure anticipate dei principali serbatoi per Luna e Sole, Carbonazzi; Cappuccini; Monte alto; Monserrato; Porcellana; Centro alto (da piazza Castello fino a via Duca degli Abruzzi), Tingari e Gioscari.

giovedì 16 gennaio 2014

Comune di Sassari, ridistribuite le deleghe in Giunta

Sassari - Michele Azara, Salvatore Demontis e Vinicio Tedde hanno rassegnato le dimissioni da assessori comunali. I tre rappresentanti della Giunta comunale di Sassari sono candidati come consiglieri regionali alle elezioni indette per il rinnovo del Consiglio regionale del 16 febbraio. «Ringrazio i tre assessori per la sensibilità mostrata in questa circostanza – dichiara il primo cittadino di Sassari – per il lavoro e per la fattiva collaborazione offerti in questi anni a favore della città. A loro va il mio più sentito in bocca a lupo per la competizione elettorale che si apprestano ad affrontare».