martedì 25 febbraio 2014

Conto alla rovescia per il nuovo sindaco di Sassari. Ganau incompatibile, si voterà (forse...) il 25 maggio. Il nodo Primarie nel centrosinistra: quattro nomi nel Pd (ed uno a sinistra)


Niente dimissioni. Per Ganau il mandato da primo cittadino non si chiuderà in questo modo. Un’uscita prospettata da tanti (ed auspicata, dall'opposizione ovviamente), che però non conoscono le reali implicazioni che comportano le dimissioni. Ovvero l’azzeramento di Giunta e Consiglio comunale e l’arrivo di un commissario (non più prefettizio ma nominato dalla Giunta regionale). La soluzione alla situazione di impasse a Palazzo Ducale era già stata anticipata la settimana scorsa direttamente in Consiglio comunale.
 «Ci sono regole e leggi che governano la democrazia, che prevedono l’incompatibilità tra le cariche di sindaco e di consigliere regionale e che scattano in un determinato momento. È evidente. Deciderò quando mi arriverà questa comunicazione. Le dimissioni comportano altre conseguenze: lo scioglimento del Consiglio comunale e l’arrivo del commissario. Le dico di studiarsi la legge prima di parlare. Le dimissioni sono un atto volontario che non c’entrano nulla con l’incompatibilità», aveva detto Ganau in Consiglio comunale rispondendo a Giancarlo Carta che ne sollecitava le dimissioni. Parola più dirette, a quanto pare, erano state pronunciate qualche ora prima durante la seduta di Giunta. Con una specificazione molto importante: è meglio che si voti a maggio. Punto. Discorso chiuso a qualunque ipotesi di prolungamento della “consigliatura” fino a scadenza naturale, con il vicesindaco Gavino Zirattu a capo della Giunta in sostituzione dello stesso Ganau. D’accordo tutti gli assessori, unico assente, guardacaso, il solo Zirattu (impegnato nella Penisola). La parola definitiva la dirà insomma il sindaco stesso, recordman delle preferenze lo scorso 16 febbraio (più di 10mila, il più votato in Sardegna, in assoluto, non solo nel Pd). Potrebbe essere una dichiarazione a sgombrare il campo da alcune nubi che si stanno addensando su Palazzo Ducale. Il ragionamento è semplice. Non tutti vogliono che si voti a maggio (il 25 è il giorno utile, con le europee, tra l'altro in concomitanza con la Processione del Voto, la seconda festa cittadina, dopo i Candelieri e molto più sentita dai sassaresi della Cavalcata Sarda): se Ganau non si dimette c'è la possibilità di tirare la carriola ancora per un altro anno, fino alla scadenza naturale del 2015. Tutto è legato alla parola “incompatibilità”. Un sindaco è incompatibile con il ruolo di consigliere regionale (mentre è candidabile ed eleggibile). Ma quando Ganau diventerà incompatibile? Ed a quel punto cosa sceglierà? Diventare consigliere regionale? O rimanere sindaco? È quasi pacifico che lui stesso voglia andare a Cagliari. E qualche segnale c'è già, proprio a Palazzo. Il suo ufficio, raccontano, è già bello che ripulito: via le foto ed i ricordi personali, tranne una, con gli amati Candelieri. Ma tutto il resto non c'è già più.
Martedì mattina è stato Ganau stesso a spiegare la situazione ai capigruppo della coalizione del centrosinistra, riferendo quanto spiegato lunedì pomeriggio agli assessori da un esperto convocato dal Consiglio delle Autonomie Locali, organismo presieduto dallo stesso sindaco sassarese. L'oggetto dell'incontro era relativo a cosa accade ai sindaci dei comuni con meno di 10mila abitanti quando diventano consiglieri regionali: decadono o no? Sono incompatibili se eletti? La risposta era dubbia, posto che è invece pacifico che ciò avviene per i sindaci delle grandi città, come Sassari. Ma si è ovviamente parlato anche della posizione del primo cittadino sassarese. Ganau insomma tra qualche giorno, quando dalla Corte d'Appello arriverà la comunicazione dell'elezione, diventerà incompatibile. Ed a quel punto che succederà?
Prima ipotesi. Ganau attende l'insediamento del nuovo Consiglio regionale (forse il 19 marzo). In quella sede comunicherà (e la legge prevede che nel caso in cui non si eserciti l'opzione la nuova Giunta per le Elezioni del Consiglio regionale contesti l'incompatibilità entro 90 giorni) le proprie intenzioni. Oppure con una dichiarazione anticipata, già nei prossimi giorni, farà sapere le sue decisioni, che saranno confermate poi il 19 marzo. Optando per il Consiglio regionale “libererà” la poltrona di sindaco per il suo vice, Gavino Zirattu, che guiderà la Giunta fino alla prima finestra elettorale utile (il 25 maggio, appunto). Non si deve andare oltre il 31 marzo, data oltre la quale non ci sarebbero i tempi utili perché il presidente della Regione possa convocare le elezioni comunali. Ed il termine è rispettato. Se però farà sapere già le sue decisioni nei prossimi giorni il centrosinistra sarà già libero di programmare le sempre più probabili primarie per la designazione del suo candidato sindaco. Con una data, quella del 30 marzo, che piace a tanti, ma non a tutti. Proprio a questo punto casca l'asino. Perché le primarie non sono volute da alcuni. O, meglio, qualcuno cercherà di mettere i bastoni tra le ruote. Nomi? Beh, i “giaguari”, come chiamava Pino Careddu i seguaci di Giagu, sono direttamente interessati a non farle, anzi, a non votare proprio a maggio (Zirattu è un “giaguaro”). Ma tutto il gruppo Spissu-Lai-Giagu non sarebbe entusiasta al massimo di celebrare le primarie. Se non si facessero potrebbero più facilmente proporre Giacomo Spissu. Fantapolitica? Follia? Il solito Pd che si fa del male? Certo, un candidato sindaco come Spissu farebbe dimenticare la vittoria elettorale del 16 febbraio. Almeno metà del centrosinistra non lo sosterrebbe (le voci si rincorrono già). Entro giovedì Ganau incontrerà anche i segretari dei partiti della coalizione di centrosinistra. Lì sarà detta la parola definitiva e si capirà che iter sarà seguito. Certo, se Ganau si dimettesse sarebbe un guaio per tutti: arriverebbe il commissario nominato dalla Regione, che prenderebbe il posto di Giunta e Consiglio, totalmente azzerati. Ma pare di capire che un ulteriore guaio per il centrosinistra sarebbe la candidatura di Giacomo Spissu a sindaco. Spianerebbe la strada alla vittoria dei grillini a Sassari, visto che il centrodestra non sembra avere la solidità necessaria per la vittoria finale. E che Spissu sia molto interessato lo dimostra il fatto che lunedì pomeriggio, proprio durante l'incontro con l'esperto chiamato dal Cal, sia stato visto a Palazzo Ducale. Sarà vero? Voci lanciate ad arte? Chissà...
La macchina delle primarie però sembra già avviata. Saranno (probabilmente) di coalizione, perché a sinistra del Pd sarebbe già pronta un'area con Sel, Sinistra Sarda e, forse, Rossomori, a sostegno di un nome di grido, una personalità del mondo della cultura molto apprezzata. Ma non è detto che quest'area partecipi alle primarie: potrebbe tentare direttamente il passaggio elettorale. I nomi in campo per il Pd sembrano proprio quelli che abbiamo anticipato la settimana scorsa. Li ricordiamo, almeno quelli più probabili: gli assessori Nicola Sanna, Gianni Carbini e Monica Spanedda; la presidente della Provincia Alessandra Giudici; oltre a Giacomo Spissu. Si sarebbe invece tirata fuori dalla contesa, ed anche in maniera netta, Angela Mameli. Da non prendere in considerazione infine Guido Melis, Attilio Mastino (più probabile che diventi assessore regionale all'Istruzione ed alla Cultura), Simone Campus, Valerio Meloni, Dolores Lai e Michele Poddighe. Sindaci solo nella fantasia di qualcuno. Per adesso.

Su Giacomo Spissu nuovamente in politica: http://ilsassaresequadernidisardies.blogspot.it/2014/02/il-dopo-ganau-palazzo-ducale-e-se.html

I nomi degli aspiranti sindaci: http://ilsassaresequadernidisardies.blogspot.it/2014/02/dopo-la-regione-tocca-al-comune-di.html

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