giovedì 30 gennaio 2014

Mauro Pili ha presentato a Sassari la sua candidatura ed i nomi nelle liste per elezioni regionali del 16 febbraio

Mauro Pili in piazza Castello
Il camper di Mauro Pili è giunto mercoledì mattina intorno alle 11 in piazza Castello. Un breve saluto ad amici e sostenitori e poi il candidato presidente della Coalizione del popolo sardo ha riscaldato gli animi dei presenti intirizziti dal freddo. Come un fiume in piena Pili ha illustrato le prevaricazioni perpetrate – è la sua tesi, ovviamente – contro i sardi e la Sardegna da poteri forti quali Eni, Alitalia e Tirrenia, con la complicità dei governi nazionali e regionali di sinistra e di destra.
Quella di piazza Castello è una scelta non casuale, ha spiegato Pili: da un lato il Banco di Sardegna, simbolo di un’Isola svenduta alle regioni del Nord, e utilizza di fatto i nostri danari per investimenti al di fuori dell’Isola. Dall’altro lato la caserma della Brigata Sassari, rappresentazione del miglior valore e del riscatto della nostra terra. L’ex presidente della Regione (lo è stato nel 1999 e tra il 2001 ed il 2003) ha elencato i punti programmatici da mettere in atto nei primi 100 giorni di governo. Tra questi, sbloccare subito i cantieri di lavoro per migliorare le infrastrutture e creare occupazione, sciogliere i nodi della burocrazia che bloccano o rallentano lo sviluppo, sbloccare 100 milioni di euro da distribuire alle compagnie aeree e navali in rapporto al numero di passeggeri effettivamente trasportati in Sardegna, eliminare il divario che intercorre tra l’Isola e le altre regioni italiane grazie al progetto denominato Paris (Piano attuativo di riequilibrio insulare della Sardegna). Se tutto questo non riuscirà ad essere fatto - ha sottolineato il deputato, eletto lo scorso anno come capolista del Pdl – presidente, Giunta e consiglieri regionali non percepiranno un centesimo.

La Commissione elettorale comunale è pienamente legittimata a lavorare

Sulla polemica relativa alla decisioni della Commissione elettorale sulla designazione degli scrutatori per le prossime elezioni regionali intervengono i consiglieri di maggioranza Antonio Cossu ed Esmeralda Ughi per alcune precisazioni.

http://ilsassaresequadernidisardies.blogspot.it/2014/01/commissione-elettorale-muro-contro-muro.html

La Commissione elettorale è legittimata a lavorare nella attuale composizione: lo ha confermato il Segretario generale del Comune (sulla base di normative, sentenze e circolari del Ministero dell'Interno) in apertura della seduta pubblica di venerdì scorso. Si tratta di un organismo di natura elettiva che “fotografa” gli equilibri politici al momento della sua costituzione e non è previsto che possa essere modificato successivamente se non attraverso un rinnovamento totale. Nel caso in questione peraltro questi equilibri sono stati garantiti dal punto di vista sostanziale: il consigliere Piero Frau, pur non avendo fatto un passaggio formale in minoranza, politicamente non è più considerato un membro della maggioranza né lui stesso probabilmente si considera tale a giudicare dai suoi comportamenti e dalle sue manifestazioni di voto in sede di lavori di commissione e consiliare. Ma questo, lo ribadiamo, è una questione squisitamente politica: infatti vogliamo ribadire che dal punto di vista formale la Commissione elettorale aveva tutti i requisiti per prendere le sue decisioni. Ci chiediamo perché il problema non sia stato sollevato quando la Commissione elettorale ha ricevuto anche dai gruppi di minoranza le proposte di candidatura per la composizione dei seggi. Vogliamo anche precisare che sino al momento in cui sono stati rispettati gli accordi precedentemente presi tali proposte di candidatura sono state regolarmente trasmesse agli uffici.

mercoledì 29 gennaio 2014

E per i giornalisti arriva l’aggiornamento professionale obbligatorio. Sì, in Italia esiste l’Ordine. Ma solo in Italia

Assemblea dell'Assostampa
Parliamo di noi? E facciamolo. Mi riferisco ai giornalisti precari, la massa degli iscritti all’Ordine, appunto, dei Giornalisti. Ah, perché esiste l’Ordine dei Giornalisti? Ebbene sì, in Italia, e solo in Italia (regalo del Duce, ereditato dalla Repubblica fondata sull’antifascismo: fu il ministro Guido Gonella - che non era nemmeno giornalista ma docente universitario di Filosofia del diritto - addirittura nel 1963, a dare all’Ordine la veste attuale e ne divenne il primo presidente) esiste. Ne parlavo a fine novembre in una bella casetta immersa nel verde in un comune a 30 km da Londra con la ragazza di un mio amico che vive nel Regno Unito, sassarese emigrato da quelle parti con laurea in chimica e dottorato. Lei mi chiedeva come andava il lavoro e io le stavo rispondendo che non andava per niente bene. Anzi, andava decisamente male. Tanto che un paio di settimane più tardi ho deciso di mettere fine alla mia esperienza di editore-giornalista sul web. SARdies, ho poi scoperto, non è però stata una testata che non ha lasciato nessuna traccia. Tutto l’opposto. A parte le decine, che poi sono salite a centinaia, attestazioni di stima e rammarico per la chiusura, c’erano i dati di Google Analytics. Numeri chiari e precisi. Che hanno anche portato a qualcosa che mi ha lasciato senza parole: il giorno di Natale, a giornale ormai “ucciso”, sono state registrate 3mila visualizzazioni. Cosa è stato letto? Chi è entrato? E perché? Grossomodo meno della metà di quanto diceva il contatore in un giorno normale. Parlo di visualizzazioni e non di utenti unici, che sono altro: lì i numeri sono ovviamente più bassi, seppure molto significativi (sempre migliaia sono sempre stati). Ma ritorniamo a Londra.

Commissione elettorale, a Palazzo Ducale muro contro muro tra maggioranza ed opposizione. Antonio Cardin (PSd’Az): «Ganau si è autosospeso da sindaco? Si autosospenda anche la retribuzione»

Antonio Cardin e Antonello Desole
Sassari - La richiesta ufficiale è arrivata in apertura di seduta. «Chiediamo che l’Amministrazione comunale ed il presidente del Consiglio comunale, agendo in autotutela, dichiarino l’invalidità per illegittimità derivata di tutti gli atti adottati dalla Commissione elettorale successivamente al venir in essere della causa di incompatibilità del consigliere Antonio Cossu». Parole pronunciate dal capogruppo del Pdl (a Palazzo Ducale esiste ancora) Antonello Desole (tra l’altro, candidato al Consiglio regionale nella lista di Unidos, con Mauro Pili presidente) martedì pomeriggio. Immediata la risposta del presidente dell’Assemblea Luciano Chessa: «Mi riservo di chiedere agli uffici se questa incompatibilità c’è davvero».
Poco prima erano stati i rappresentanti della minoranza a Palazzo Ducale a spiegare i motivi della protesta. Il caso era stato sollevato nei giorni scorsi da Piero Frau, che aveva fatto notare che alla seduta della Commissione elettorale stava partecipando il sindaco Ganau, che si era autosospeso dalle funzioni di primo cittadino perché candidato al Consiglio regionale. In realtà la situazione è molto più ingarbugliata. In seno alla Commissione elettorale in questo momento non c’è un rappresentante ufficiale della minoranza consiliare. Antonio Cossu ha da poco aderito al centrosinistra (tanto che adesso il suo scranno in Consiglio è vicino a quello di Rotella ed al vecchio posto c’è Isidoro Aiello); gli altri componenti sono Esmeralda Ughi e lo stesso Frau, che in realtà è passato all’opposizione da un po’ di tempo. Ma della minoranza ufficiale non siede nessuno. L’altro giorno la Commissione si è riunita ed ha estratto i nomi degli scrutatori che saranno impiegati nella prossima tornata elettorale del 16 febbraio. A presiedere c’era l’assessore anziano Michele Poddighe e non il sindaco. Tutto risolto? Macché.

martedì 28 gennaio 2014

Elezioni regionali 2014: chi vincerà? Testa a testa tra Cappellacci e Pigliaru. Murgia poco sopra il 10 per cento, Pili assente

Ugo Cappellacci
Sassari - Manca ancora Mauro Pili, ma intanto a Sassari sono arrivati per la campagna elettorale i primi tre candidati presidenti, nell’ordine di presentazione ai loro sostenitori, Francesco Pigliaru, Ugo Cappellacci e Michela Murgia. Del primo abbiamo già parlato: uomo ancora troppo impacciato, parole però chiare, come il programma. Dieci giorni fa, a parte l’introduzione di Manlio Brigaglia, che a tanti non è proprio piaciuta (e noi siamo tra quelli: ricordare che Pigliaru ha studiato all’Azuni è stato semplicemente fuori luogo ed inutile), il candidato presidente per il centrosinistra ha convinto il pubblico presente. Sforzo in realtà superfluo, perché l’opera di convincimento deve raggiungere qualche risultato fuori dal cerchio ristretto degli elettori di Pd ed alleati. Pochi infatti erano i giovani; tante, troppe, le facce conosciute. Insomma il centrosinistra se la è suonata e cantata in casa.


Francesco Pigliaru
Discorso diverso per Ugo Cappellacci. Ma chi l’ha detto che il presidente della Regione non sa comunicare? Negli anni lo abbiamo seguito sotto il profilo della professione giornalistica. Dobbiamo ammettere che l’uomo parla bene, comunica concetti, trasmette serenità. Mai una parola gridata, anzi, sempre educato. Solo qualche replica netta agli avversari politici. Questo però ci sta. Prende ordine da Arcore? Poteva essere all’inizio, almeno sul piano della comunicazione. Adesso non sembra. Che poi gli obiettivi prefissati non siano stati raggiunti è un altro discorso. Sabato scorso, di mattina, il Teatro Verdi lo ha accolto a spazi gremiti o quasi. Sempre il Teatro Verdi, facciamo notare: è il teatro di Sassari, inutile ripeterlo. Il Teatro Comunale di Cappuccini, ben più grande, è altra cosa: non è percepito dai sassaresi come un qualcosa di loro, è un luogo lontano seppure geograficamente al centro della città (grossomodo…). Perché insistiamo su questo aspetto? Perché il numero degli spettatori al Verdi conta, eccome.

domenica 26 gennaio 2014

Di Pietro diventa barista per la Sardegna. «Fidati!». Ma è uno spot elettorale dell’Idv

Tonino Di Pietro
Sassari - Stavolta mi lancio: Di Pietro ci è sempre stato simpatico. Non tanto per la sua opera di magistrato: tra il 1992 ed il 1994, ricordiamocelo, insieme ai colleghi della Procura di Milano, il capo Borrelli, il vice D'Ambrosio, Davigo, Colombo, Greco, la Boccassini, Ielo e altri di cui adesso non ricordo il nome (forse c’era anche Tiziana Parenti, detta “Titti la rossa”, poi passata armi e bagagli a Montecitorio col Berlusca, salvo poi mollarlo ai tempi dei governi D’Alema o Amato tra il 1999 ed il 2001), diede il colpo di grazia con "Manipulite" a quella che impropriamente veniva definita la Prima Repubblica. A casa Craxi, Forlani, Pillitteri, la Dc, il Psi, il Psdi, il Pli ed il Pri, toccando anche, seppure “di striscio” il Pci-Pds, insomma tutti i protagonisti di quasi 50 anni di vita repubblicana. Al loro posto arrivarono, orrore! (chiaramente a seconda dei punti di vista...), Bossi, ancora senza “Trota”, ma con Miglio, Paglierini e la Pivetti, i fascisti-postfascisti Fini, Gasparri detto “Er Batrace”, Maceratini, Tatarella e via discorrendo. E lui, il Cavaliere per eccellenza, Silvio.

sabato 25 gennaio 2014

"Impare": la Brigata Sassari parte per l’Afghanistan. Martedì a Olbia il saluto del ministro della Difesa e dei vertici dell’Esercito

Olbia - Martedì 28 gennaio, alla presenza del ministro della Difesa Mario Mauro, del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Claudio Graziano, e del comandante del 2° Comando delle Forze di Difesa, il generale Vincenzo Lops, la Brigata “Sassari” celebrerà la “Festa di Corpo e delle Bandiere di Guerra dei Reggimenti storici (151° e 152°)”.

Indetta nel 96° anniversario della “Battaglia dei Tre Monti”, importante vittoria delle Armi italiane che segnò la ripresa operativa e morale dell’Esercito Italiano dopo le infauste giornate di Caporetto, la manifestazione sarà anche l’occasione per salutare i militari della Brigata “Sassari” che, agli ordini del generale Manlio Scopigno, partiranno a febbraio per una nuova missione ISAF (International Security Assistance Force) in Afghanistan.

venerdì 24 gennaio 2014

Programma Poic: come accedere al finanziamento

Sassari - Dal prossimo mese di febbraio sarà possibile presentare le domande per accedere ai finanziamenti messi a disposizione del Comune di Sassari, nell'ambito del programma POIC.
Gli aspetti tecnici del Programma per l'Occupazione e l’Imprenditorialità Comunale sono stati illustrati giovedì pomeriggio al Tavolo delle Attività produttive, riunito nella sala Conferenze del Palazzo Infermeria San Pietro. Dopo l'introduzione da parte degli assessori comunali Nicola Sanna (Programmazione) e Gianni Carbini (Attività produttive) il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, in qualità di Presidente del CAL - il Consiglio delle Autonomie Locali sta promuovendo sul tema incontri informativi in tutta l'isola - ha illustrato le opportunità che il POIC offre a tutti quei cittadini che intendono aprire una nuova impresa in centro storico. Si tratta di 2 milioni di euro assegnati al Comune di Sassari, provenienti dal Fondo sociale Europeo, a favore di imprese in fase di costituzione ma anche di imprese già avviate, con particolare priorità alle donne o ai giovani al di sotto dei 40 anni di età.

martedì 21 gennaio 2014

A San Donato nasce una scuola calcio. Sarà rivolta ai bambini del quartiere

La presentazione della Scuola Calcio
Sassari - È l'unico quartiere della città privo di impianti sportivi. La conformazione e le caratteristiche architettoniche e geografiche del centro storico cittadino hanno da sempre limitato la realizzazione di una struttura polifunzionale dove svolgere attività sportive. Nasce da qui l'esigenza dell'Amministrazione comunale di individuare e allestire uno spazio dove i bambini e le bambine del quartiere, ma anche i ragazzi e le ragazze del rione possano ritrovarsi insieme per praticare una delle discipline sportive più amate e seguite dai giovani: il calcio.
Grazie ad un accordo tra il Comune, l' A.S.C. Fulgor Sassari e il primo circolo didattico nasce la prima Scuola Calcio nel quartiere di San Donato.
La palestra della scuola diventa uno spazio aperto ai bambini e ai giovani del centro storico che potranno seguire gratuitamente le attività della scuola calcio seguiti da tecnici e preparatori atletici del calibro di Marco Sanna, Gianfranco Palmisano e Mario Pompili che hanno scelto di contribuire ad un progetto ambizioso, quanto necessario per un quartiere, sì in sofferenza, ma da tempo grande esempio di integrazione sociale e multiculturale.

domenica 19 gennaio 2014

Francesco Pigliaru al Teatro Verdi di Sassari: il centrosinistra avrà il suo presidente?

Francesco Pigliaru vincerà le elezioni regionali del prossimo 16 febbraio? A giudicare da come è stato accolto il suo intervento sul palcoscenico del Teatro Verdi è davvero difficile dirlo. Sabato sera la casa dello spettacolo sassarese (il Teatro Comunale di Cappuccini è ancora una fredda seppure più grande appendice) per una volta è tornata al centro delle attenzioni della città. Per la politica, anzi, per il futuro della Sardegna. In realtà si è lì ritrovata una grossa fetta del centrosinistra cittadino. Persone mature, amministratori di lungo corso, pochi giovani. Certo,  il teatro era gremito. Ma mancava l’entusiasmo. E Francesco Pigliaru non è uomo che attira l’attenzione delle folle. Può indubbiamente migliorare. Anche se va detto che in appena 20 giorni non si può fare molto. Soprattutto considerando che gli avversari sono agguerriti, motivati ed anche parecchio esperti. Anche Michela Murgia non è sottovalutare, se è vero che i sondaggi la vedono di poco sopra il 10 per cento. Poco presente invece Mauro Pili, intorno ad uno striminzito e deludente 5 per cento (Unidos non entrerebbe così in Consiglio regionale). Cappellacci veleggia intorno al 40, come lo stesso Pigliaru. Gli altri candidati non sono pervenuti. Partita insomma tutta da giocare per il centrosinistra, che solo a fine dicembre sembrava finito.
Pigliaru è entrato al Verdi dall’ingresso principale della sala. Una lunga camminata, fino al palcoscenico, dove ad attenderlo c’erano Giuseppina Sanna, assessora alla Cultura di Ozieri e già candidata al Consiglio regionale nel 2009, e l’onnipresente Manlio Brigaglia. Sua l’introduzione del candidato presidente del centrosinistra, con il solito e davvero consunto ricordo degli anni azuniani. Un rituale ormai stancante questo del professor Brigaglia. E diciamola tutta (parla un “azuniano”): il mondo non si esaurisce dentro il Liceo Azuni! Tanto che l’essere stato un “secchione” a scuola non significa diventare maturi per le sfide della vita. Considerazioni che in parecchi hanno fatto sabato sera, irritati per l’ennesima esaltazione della superiorità del Liceo Azuni. A sentire l’ex assessore della Giunta Soru i leaders del centrosinistra a Sassari e non solo. In prima fila in platea, al posto d’onore, Enrico Piras (Upc) e Tore Piana (Centro Democratico). Ma ci sono anche gli altri, a controbilanciare la curiosa distribuzione nelle poltroncine: da Silvio Lai a Gianfranco Ganau, da Alessandra Giudici a Gavino Manca, da Luigi Lotto a Giovanna Sanna, fino a Roberto Capelli, Gavino Sale e, qualche fila dietro, Renato Soru, che poi, all’uscita dal Teatro, rimarrà solo soletto per parecchi minuti.

Mercoledì 22 gennaio Sassari senz’acqua

Ci risiamo. Dopo un breve periodo di pausa Abbanoa riprende a tormentare i sassaresi con le sospensioni dell’erogazione dell’acqua. Stavolta in realtà è l’Enas, l’ente che gestisce gli invasi idrici di tutta l’Isola, a provocare l’ennesimo disservizio. Ma, a cascata, rimane Abbanoa l’ultimo anello della catena. Tanto che il gestore del servizio integrato continua ad applicare chiusure anticipate dei principali serbatoi cittadini. E meno male che piove.
Mercoledì 22 gennaio dalle 7 alle 15 l'Enas fermerà l'acquedotto che approvvigiona i potabilizzatori di Truncu Reale e Castelsardo. Di conseguenza sarà limitato il servizio idrico a Sassari nella zona di Monte Oro, centro storico antico, Porcellana (zona ospedali), Monte basso, Latte Dolce, Sant'Orsola sud, Li Punti, Caniga, zona industriale e nell'agro (La Corte, Palmadula, Biancareddu, Argentiera, Campanedda, Tottubella), a Castelsardo, Porto Torres, Stintino, Sorso e Sennori.
Proseguono le chiusure anticipate dei principali serbatoi per Luna e Sole, Carbonazzi; Cappuccini; Monte alto; Monserrato; Porcellana; Centro alto (da piazza Castello fino a via Duca degli Abruzzi), Tingari e Gioscari.

giovedì 16 gennaio 2014

Comune di Sassari, ridistribuite le deleghe in Giunta

Sassari - Michele Azara, Salvatore Demontis e Vinicio Tedde hanno rassegnato le dimissioni da assessori comunali. I tre rappresentanti della Giunta comunale di Sassari sono candidati come consiglieri regionali alle elezioni indette per il rinnovo del Consiglio regionale del 16 febbraio. «Ringrazio i tre assessori per la sensibilità mostrata in questa circostanza – dichiara il primo cittadino di Sassari – per il lavoro e per la fattiva collaborazione offerti in questi anni a favore della città. A loro va il mio più sentito in bocca a lupo per la competizione elettorale che si apprestano ad affrontare».

mercoledì 15 gennaio 2014

Elezioni regionali: Ganau si autosospende. Si dimettono gli assessori Demontis, Tedde e Azara

Sassari - La comunicazione è arrivata martedì pomeriggio in apertura di seduta. Il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau ha deciso di autosospendersi dalle sue funzioni in quanto candidato alle elezioni regionali del prossimo 16 febbraio con il Pd nel collegio di Sassari. Porterà avanti solo un’attività formale di rappresentanza e lascerà tutte le incombenze amministrative al vicesindaco. Ad annunciare la scelta del primo cittadino – tra l’altro assente perché a Roma per ritirare il riconoscimento ufficiale dell’Unesco per i Candelieri diventati patrimonio immateriale dell’umanità insieme alla Rete italiana delle Feste con Grandi macchine a spalla) – è stato proprio Gavino Zirattu. E non sono mancati gli interventi critici nei confronti del primo cittadino. Gigi Pisanu (Gruppo Misto di minoranza), Manuel Alivesi (Forza Italia) e, più avanti, anche durante il dibattito sulla pratica relativa alla presa d’atto sul Puc ritornato a Sassari dopo essere stato in parte promosso dagli uffici regionali, da Pierpaolo Panu (“dissidente di centrosinistra”).

venerdì 3 gennaio 2014

Cappellacci aderisce al Movimento Sardegna Zona Franca

«Pur restando inalterata la mia appartenenza a Forza Italia, partito al quale sono legato fin dall'inizio della mia esperienza politica, ho deciso di formalizzare la mia adesione tecnica al Movimento Sardegna Zona Franca - Lista Maria Rosaria Randaccio». Lo ha annunciato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci.

«Una scelta - spiega il presidente - dettata dalla necessità di aprire le porte della Regione ad una rivendicazione nata e cresciuta nelle vie, nelle piazze e nelle case della Sardegna e che deve entrare anche formalmente e fisicamente nelle Istituzioni. Si tratta anche - ha aggiunto il presidente - di un giusto riconoscimento a tutte le donne e gli uomini di buona volontà che hanno sensibilizzato l’opinione pubblica su una proposta fondamentale per la ripresa di un’isola piagata dalla crisi e da decenni di scelte politiche poco lungimiranti.

mercoledì 1 gennaio 2014

Michele Cossa (Riformatori): «Adesso la stretta finale sulle Province»

Michele Cossa
«Adesso la stretta finale sulle Province e il varo della riforma degli enti locali. Non c'è neppure un minuto da perdere: sono arrivati i pareri del Consiglio delle autonomie locali e della commissione Bilancio e dunque la commissione Autonomia del Consiglio regionale può approvare la riforma e passare il testo all'Aula per il varo definitivo». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«Adesso proprio non ci sono più scuse e questioni da risolvere - prosegue il coordinatore regionale dei Riformatori sardi - lo dobbiamo alla Sardegna, ai 525mila sardi che con il voto dei referendum hanno detto chiaramente che vogliono l'abolizione e il superamento del sistema delle Province. Ecco perché chiediamo al prossimo candidato alla presidenza della Regione del centrosinistra di sostenere la riforma e di esprimersi in tal senso. Noi siamo disponibili a tutti i miglioramenti che sono necessari. Le riforme non sono di destra o di sinistra. Appartengono agli innovatori, che si contrappongono al partito dei conservatori di privilegi e poltrone».

Giommaria Uggias (Idv): «La rinuncia di Francesca Barracciu crea ulteriore smarrimento nei sardi che si erano riconosciuti nel centrosinistra»

Giommaria Uggias
«L'Italia dei Valori aveva accettato l'esito delle primarie pur essendo state gestite male (e concluse peggio), ma la rinuncia di Francesca Barracciu, mortificata da un giustizialismo a orologeria e da un giochino della vecchia politica interno ed esterno al Pd, crea ulteriore smarrimento nei sardi che si erano riconosciuti nel centrosinistra». È quanto dichiara il segretario regionale dell’Italia dei Valori ed europarlamentare Giommaria Uggias, all’indomani dell’azzeramento della candidatura a presidente della Regione per la coalizione del centrosinistra.

«In questo contesto – aggiunge Uggias – si restringono le possibilità di vittoria del centrosinistra alle prossime regionali e la precedente posizione di vantaggio difficilmente potrà essere recuperata da una scelta di vertice».