Paolo Ferrero |
venerdì 14 febbraio 2014
Paolo Ferrero a Sassari: «Appoggiamo Pigliaru perché vogliamo evitare alla Sardegna altri 5 anni di Cappellacci»
Sassari - «Appoggiamo Pigliaru perché vogliamo evitare alla Sardegna altri cinque anni di Cappellacci, che hanno messo a rischio il principale patrimonio dell’Isola, che è la bellezza. E non si può prendere in giro la gente con questa storia della zona franca». Parole di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, giovedì pomeriggio a Sassari per un incontro di sostegno ai candidati della lista Sinistra Sarda-Prc-Pdci. Istruzione, lavoro, sanità, risorse economiche maggiori dallo Stato italiano tra i temi richiamati nel suo intervento. In sala diversi candidati alle elezioni di domenica prossima, dal capolista Pietro Diaz al segretario di federazione Francesco Falchi (al fianco di Ferrero). «Insisto sulla zona franca perché bisogna essere chiari. Ti piace che se ti rompi una gamba non potrai andare all’ospedale? O che i bambini non possano frequentare gratuitamente la scuola o non garantire più l’assistenza domiciliare agli anziani? Con la zona franca tutto questo sarà a rischio. E se si fanno tante zone franche in Italia non si pagheranno tasse e lo stato sociale sarà solo un ricordo», ha insistito Ferrero su uno dei punti qualificanti delle proposte del centrodestra.
Parecchi i riferimenti anche alla politica nazionale, nelle ore della direzione nazionale del Pd che ha sancito la fine del Governo Letta e la nascita ormai vicina di quello a guida Renzi. «Cosa ci stanno a fare i comunisti e la sinistra? La crisi attuale non è di scarsità ma si sovrapproduzione. Noi chiediamo un riequilibrio, perché i comunisti lottano per l’eguaglianza. I soldi in tasca ai ricchi non servono a niente. I 50 euro in mano ad un pensionato sono invece ben spesi. In Europa popolari e socialisti governano insieme. L’alternativa è la sinistra, con Tsipras, che in Grecia ha ottenuto il 27 per cento alle ultime elezioni e che adesso porteremo alle elezioni europee», ha insistito Paolo Ferrero.
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