Nel primo pomeriggio era stato il
capogruppo sardista Antonio Cardin, anch’egli candidato alle Regionali, a
sollecitare il sindaco ad autosospendersi. Ricordando quanto avvenuto nel
gennaio del 2009, quando gli assessori candidati alle elezioni regionali
rimisero le deleghe, «alla luce della presentazione ufficiale delle liste chiedo
– è la posizione di Cardin – che anche in occasione delle imminenti elezioni
regionali venga adottato lo stesso principio e vengano immediatamente richieste
le dimissioni di tutti gli assessori candidati. Non posso chiedere altrettanto
comportamento al signor Sindaco in quanto, come Consiglio Comunale, verremo
immediatamente commissariati, ma ritengo opportuno, confidando nella sua
comprovata sensibilità e onestà intellettuale, chiederLe una sua dichiarazione
ufficiale di sospensione dall’incarico di Sindaco, affidando temporaneamente i
suoi compiti al vicesindaco».
Ma non è finita. Importanti novità anche per i tre assessori candidati alle Regionali. Vinicio Tedde (Sel), Salvatore Demontis (Pd) e Michele Azara (Idv) hanno infatti presentato le dimissioni. Mercoledì mattina sarà resa pubblica una nota ufficiale, nella quale il sindaco Ganau spiegherà le ragioni che hanno portato ad una decisione che rischia di portare grandi malumori nell’ambito della coalizione di centrosinistra. È infatti noto da tempo che all’interno del Pd parecchi esponenti di spicco avrebbero preferito accelerare l’iter di scioglimento del Consiglio ed andare a nuove elezioni già tra maggio e giugno. I tempi infatti potrebbero portare ad uno slittamento di un anno dell’appuntamento con le urne e garantire il prolungamento fino alla scadenza naturale del mandato. In pratica, il sindaco si candida, viene eletto ma le verifiche del Consiglio regionale, che durerebbero almeno 10 giorni, porterebbero al riconoscimento di una situazione di incompatibilità solo dopo il 31 marzo. Ganau infatti è eleggibile (la candidatura non comporta alcun obbligo di dimissioni) ma nel caso in cui andasse al Consiglio regionale non potrebbe tenere entrambe le cariche. E in ogni caso dopo il riconoscimento dell’incompatibilità non c’è la decadenza immediata. Tempi lunghi insomma: non si riuscirebbe a rispettare la “finestra” elettorale primaverile. E a quel punto sarebbe il vicesindaco Zirattu a dover gestire gli ultimi mesi di mandato.
Nessun commento:
Posta un commento