Arturo Parisi |
Francesca Barracciu ha molte ragioni personali di essere risentita, avendo indubbiamente stravinto le primarie. Ora le si chiede di farsi da parte. Personalmente l'ho sostenuta e votata ed ora non la ritengo neppure colpevole di chissà quali crimini. I soldi ai gruppi sono stati una pessima prassi, il loro transito ai consiglieri senza rendicontazione anche peggio. Ma poi c'è una bella differenza, se permettete, tra chi si è comprato i rolex o finanziato le vacanze e chi quei soldi ha usato per fare la sua attività.
In ogni caso, se decidiamo che chi ha un avviso di garanzia è perciò stesso fuori gioco, anche Francesca è fuori gioco. Purché sia chiaro che come lei lo sono, da qualunque carica essi rivestiranno in futuro, anche gli altri nelle stesse condizioni (a cominciare dal segretario regionale Pd).
Detto questo, su chi puntare? Circolano molti nomi, forse anche a casaccio. Faccio una modesta proposta, pensata in solitudine e forse neppure gradita all'interessato.
Esiste una sola personalità del Pd che oggi possa essere spesa in questa emergenza: è uno dei fondatori dell'Ulivo, intellettuale di prestigio nazionale, amico da sempre di Prodi, già eminente membro dei nostri governi, fuori della mischia sarda, noto per il suo disinteresse in politica e per la sua rettitudine. Per di più persona grata a Renzi, il che inevitabilmente indurrebbe il neosegretario a un impegno straordinario nelle elezioni sarde.
Questa persona si chiama Arturo Parisi. Va convinto, gli si deve prospettare un ampio arco di consensi dentro il partito (fuori sono sicuro che li avrebbe). Ma non vedo altri con caratteristiche simili.
Se dobbiamo proprio ignorare il risultato delle primarie, costretti come siamo dalle crircostanze, facciamolo almeno a favore di chi alle primarie ha sempre creduto e per esse si è sempre battuto: in stato di emergenza, per tornare a entusiasmare i cittadini, per dare l'idea concreta che si cambia strada. Arturo faccia una giunta fuori dalle correnti, anche con personalità esterne, di competenti e disinteressati. E riprendiamo il cammino. Ci vuole un colpo di reni. Cambiare il Pd si può. Cambiare la Sardegna anche.
Guido Melis
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